Paideia : 4 la scuola in un
mondo che cambia
In
questi ultimi decenni le attenzioni della scuola italiana che, per altro è
un’organizzazione rigida dove tutto viene predisposto e deciso a livello
ministeriale, si sono logicamente rivolte
alla gestione del personale e all’adeguamento di strutture e servizi a
standard di sicurezza, ricettività e funzionalità compatibili con le norme e le
aspettative della popolazione. In questo contesto l’innovazione della didattica
e dei contenuti delle materie, che del resto non può essere slegata da un
progetto educativo di ampio respiro, sono state poste in secondo piano e
sebbene la scuola cerchi di fare proprie le odierne richieste del mondo del
lavoro, che l’Onorevole Tremonti ha
riassunto con la formula : << .. Delle « tre i »: inglese, impresa, informatica. ..
>>, vi riesce con grande lentezza e col rischio, per altro, di esaurire
così la gamma dei possibili rinnovamenti.
Eppure
il professore Nicola Abbagnano alla voce " Cultura " del suo "
Dizionario di Filosofia “[2] diceva che è necessario :
<< .. Conciliare le esigenze della specializzazione ( che sono
inseparabili da uno sviluppo maturo delle attività culturali ) con quella di
una formazione umana totale o almeno sufficientemente equilibrata .. >>.
Certo,
mentre : << .. Fino all'avvento dell'Illuminismo .. >>, la parola
cultura significava unicamente : << .. Formazione dell'uomo, il suo
migliorarsi e raffinarsi .. >>, lo sviluppo moderno : << .. Rende
indispensabile la formazione di competenze specifiche, raggiungibili solo
mediante addestramenti particolari che confinano l'individuo in un campo
estremamente ristretto di attività e di studio .. >>.
Risulta
dunque inutile erigersi : << .. Contro di essa, contrapponendole l'ideale classico della
Cultura nella sua purezza e perfezione, come formazione disinteressata
dell'uomo aristocratico alla vita contemplativa. Dall'altro lato sarebbe
ugualmente inutile ignorare o minimizzare i difetti gravissimi di una Cultura
ridotta a puro addestramento tecnico in un campo specifico e ristretto all'uso
professionale di cognizioni utilitarie .. >>.
Inconvenienti
che in primo luogo determinerebbero : << .. Un permanente squilibrio della
personalità umana, sbilanciata in un'unica direzione e accentrata intorno a
pochi interessi e quindi resa incapace di affrontare situazioni o problemi che
per poco vadano al di là di tali interessi .. >>. Nonché gravi
danni : <<
.. Dal punto di vista sociale giacché impedisce o limita fortemente la
comunicazione fra gli uomini .. >>, e : << .. Chiude ognuno in un
proprio mondo ristretto .. >>.
Non è però possibile
delineare un efficace : << .. Progetto di lavoro e di studio .. >>,
che : << .. Arricchisca l'orizzonte dell'individuo e mantenga o reintegri
l'equilibrio della sua personalità .. >>, finché : << .. non si sia
ottenuto una chiara nozione di " Cultura Generale " .. >>.
Ed è proprio questo che
manca alla nostra attuale società e che rende le parole del professore,
nonostante siano state scritte cinquant’anni fa, di estrema attualità : una
visione congrua delle cose del mondo che induca a un operato illuminato.
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