a ) Colui che non sente il vento
Curioso è l’accenno alla tipologia delle
persone basata sul modo di camminare delineata da dottor Caprioglio Vittorio, medico
psicoterapeuta di orientamento Bioenergetico e Direttore, tra le altre cose, di RIZA psicosomatica.
Secondo il nostro specialista ad alcuni viene
normale mantenere eretto il proprio assetto grazie a un continuo arrangiamento
armonizzante dei passi e dei rapporti fra le parti. In questo caso egli parla
di una persona che “ non è influenzata
dal vento “ e che, come la canna di
bambù, si piega davanti a un ostacolo
raddrizzandosi e tornando allo stato iniziale allorché il pericolo sia passato.
Può però capitare che una simile postura non
venga naturale ma la persona la mantenga per darsi un contegno. Il tipo in
questione infatti, che sarebbe insicuro,
affronta i nuovi eventi irrigidendo la colonna ( che alla lunga soffrirà
d’indolenzimenti e artrosi ), e la muscolatura per parare gli eventuali colpi. Date
simili premesse è ovvio che preferisca evitare novità e si trinceri dietro regole
rassicuranti.
La
definizione in questione si
attaglia a coloro che camminano
protendendo la testa in avanti e
arretrando il bacino, si muovono basandosi sulla forza muscolare degli arti inferiori e non
poggiano per intero sui piedi ma solo
sulla punta. Costoro avanzano con movimento oscillante come se
dovessero dare “ spallate “ senza
mai cambiare direzione, neppure di fronte agli ostacoli ed è tipico di persone caparbie.
Tipico di questi tipi è il sentirsi cronicamente stanchi in quanto muovendosi in
maniera così disequilibrata consumano molte energie. Cosa che, sebbene siano diffidenti,
li costringe a cercare aiuto esterno.
c ) Colui che porta il bacino in
avanti
Queste persone tendono ad avere il petto
aperto, le spalle all’indietro e ad appoggiarsi sulla punta dei piedi piuttosto
che su tutta la pianta. Il corpo è leggermente arcuato, come se “ avessero il vento in poppa “. Sembra non facciano fatica
a camminare e, protendendo all’infuori il petto e il bacino piuttosto che la testa,
( sede della ragione ), privilegiano gli affetti e l’istinto.
Lo specialista autore del saggio sostiene
che un tale andazzo, ordinato e senza sforzo, sia tipico di chi, a causa di
circostanze favorevoli, non debba o non voglia faticare più del necessario.
Aggiungerei che probabilmente si tratta di individui con un davanti prominente,
cosa che li costringe a un certo tipo di camminata e a una minore scioltezza
nei movimenti, nonché di persone sicure o comunque fiduciose nel prossimo (
ostentare il ventre significa esporre a
offese gli organi vitali del tronco ). L’andare avanti quasi per inerzia poi, porta
a confusione e irritazione se ci si arresta o se ci si deve muovere in
direzioni insolite e ci si sentirà stanchi
a ogni minimo sforzo.
d
) Colui che è come se fosse schiacciato a terra
Un
personaggio del genere ha capo e corpo bene allineati nonché i piedi piatti
poiché sostengono il peso del corpo.
L’autore
lo definisce “ nessun vento “, e spiega
che il suo incedere è orientato a terra ed è costituzionalmente piuttosto potente.
E’ proprio questa sua forza a “ radicarlo a terra “ e a renderlo attivo,
altruista e pratico.
Soffre
di ipertensione e spesso di problemi agli arti inferiori.
e ) Colui che è soggetto a “
tutti i venti “
Lo studioso parla di una persona che non
ha un rapporto fisso nell’allineamento di piedi, bacino e spalle, così come non
vi è, a livello esistenziale, una visione autonoma delle cose del mondo. Più
avanti lo descrive come un “ molleggiato
“ e dinoccolato che al tipico ancheggiare femminile aggiungerebbe lo
spostamento ritmico delle spalle ( movimento maschile ). Lo definisce come tipico
dell’età adolescenziale, quando per “ darsi un tono “ che in realtà non si
possiede, si cerca di evidenziare la propria esuberanza fisica.
f ) Riferimenti bibliografici
Vittorio
Caprioglio, Il linguaggio del corpo,
Milano 3° ristampa 2005, Edizioni Riza S.p.A.