Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

sabato 28 aprile 2018

L’anulare, il dito del cuore






a ) Un dito su cui v’è poco da dire  



L’anulare è il quarto dito a partire dal pollice, quello in cui si tiene l’anello di fidanzamento e poi la fede nuziale ( in certi posti lo si mette nel destro in altri nel sinistro ). Non è noto perché questi importanti gioielli simbolici si mettano li e non altrove. Esso per altro ha una mobilità limitata e quando ci si sforza di sollevarlo e poi di abbassarlo abitualmente trascina con sè il mignolo. Magari è proprio perché praticamente fisso che è invalso l’uso d’inanellarlo : su altre dita i preziosi cerchietti avrebbero potuto essere d’intralcio.

Ricordiamo, data la sua fissità che con esso non si possono compiere gesti autonomi se non toccarlo nervosamente, oppure rigirare o sfilare gli anelli o  indicarlo con l’indice per informare che si è “ impegnati “.



b ) Riferimenti bibliografici



Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.

Samy Molcho, I linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri

Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A

lunedì 2 aprile 2018

I BTP sono ancora da considerarsi un investimento sicuro?



Capisco molto poco di finanza ed è proprio per questo motivo che mi sono abbonato ad Altroconsumo Finanza. Si tratta di un settimanale dove le questioni economiche sono trattate in modo comprensibile anche per i non addetti ai lavori anche se confesso di avere parecchie difficoltà a comprenderne appieno il significato. Quel poco che capisco tuttavia non mi tranquillizza per niente.
Del resto non si tratta delle questioni di Borsa, che come sappiamo sono operazioni alquanto rischiose ma dei Titoli di Stato italiani da sempre consideratati altamente sicuri e in tempi non troppo lontani anche lautamente remunerativi. Talmente sicuri che secondo Altroconsumo Finanza, nella rubrica “ detto tra noi “ del numero 1258 del 20/2/18 : << .. Gli istituti di credito nostrani ne hanno in portafoglio una montagna da 344 miliardi (dato di novembre 2017, l'ultimo disponibile). È l’80% del loro patrimonio .. >>, e se lo Stato non potesse onorare i propri debiti le banche crollerebbero con lui.
<< .. Non a caso, le banche stanno cominciando a correre ai ripari, da un lato aumentando il capitale, dall'altro riducendo l'esposizione ai BTp. A febbraio 2015 l'ammontare di titoli pubblici italiani in mano alle banche era di 434 miliardi, pari al loro intero patrimonio. Ma anche dopo il calo degli ultimi anni, siamo lontani dai livelli del 2011, quando le banche avevano titoli di Stato italiani per 219 miliardi, circa la metà del loro patrimonio. .. >>.
Non è un caso che : << ..Molti Paesi europei, Germania in testa, stiano premendo per mettere dei paletti alla quantità di titoli di Stato che le banche possono avere in portafoglio. Nei prossimi mesi si tornerà a discuterne e se la proposta tedesca dovesse passare le possibili svolte sono due: o le banche aumentano di nuovo il capitale, cosa difficile da far digerire al mercato dopo aver già battuto cassa negli ultimi anni, o vendono BTP, facendone calare i prezzi. In entrambi i casi, il prezzo dei titoli bancari ne soffrirebbe .. >>.
Tutto questo perché, dato l’ammontare del debito pubblico italiano, il rischio che lo Stato “ fallisca “ non è più così remoto come insegnano le recenti vicende della Grecia.
In quel caso infatti  ( 2012 ) : << ..  Atene ha "forzosamente" scambiato i vecchi titoli di Stato con dei nuovi titoli, provocando forti perdite. A favorire questo scambio "obbligato" è stato anche il fatto che i vecchi bond greci prevedevano le CAC, clausole che permettono all'emittente di modificare le condizioni del prestito senza dover ottenere l'unanimità dei consensi dei creditori. Bene, anzi male: dal 2013 le CAC sono state introdotte anche nei titoli di Stato italiani. Solo una clausola teorica? Forse. .. >>. Ma se lo Stato non ce la facesse a rimborsare i soldi avuti in prestito, cosa possibilissima dato il livello d’indebitamento, potrebbe obbligare gl’investitori a cedere i preziosi BTP ad alto rendimento e a scadenze brevi con altri di nessunissimo valore e a scadenze impossibili, fatto che rovinerebbe i possessori di Titoli di Stato e le banche in primis.
Da qualche anno questo pericolo è stato scongiurato in quanto la BCE non ha fatto che acquistare tutti i titoli in scadenza, facendone salire il prezzo e azzerandone il tasso d’interesse offerto, cosa che per le casse italiane ha significato iniezioni di liquido abbondanti e a costo zero. Ma come si è già detto in altro articolo, le intenzioni della BCE sono di terminare entro qualche tempo la fase di acquisto, cosa che indurrebbe i privati a comperare titoli  resi appetitosi da tassi d’interesse alti ( con gran dispiacere dello Stato italiano ), a un prezzo basso.
D’altro canto siamo in clima elettorale e i leader politici in lizza fanno a gara per promettere migliorie che andranno a incidere sulla spesa pubblica e quindi sul debito dello Stato. Non solo! Da questa nuova tornata elettorale è prevedibile  un’ennesima fase di stallo dove le varie fazioni non otterranno la maggioranza assoluta e dove risulterà difficile formare coalizioni stabili ed efficienti. Nulla vieta di pensare che uno scenario del genere non scateni una nuova vendita incontrollata di Titoli di Stato fatta per realizzarne il valore in denaro prima che la possibile crisi statale non li faccia diventare carta straccia. 
.. E buonanotte al secchio! ..