Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

martedì 29 settembre 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista : quindicesimo paragrafo

Rapporti con l’autorità


Teresa Fumagalli[1] ci dice che l’1 non : << .. Ama il potere perché non se ne sente degno ..  >>, e : << .. Rispetta l’autorità giusta e competente .. >>.
Secondo la Palmer[2] la ricerca della correttezza è così importante per l’1 da indurlo a :
a ) lavorare molto e bene se apprezza il superiore e l’efficienza dei colleghi. Se però li ritiene incapaci ha : << .. La tendenza a biasimare e a starsene fermo piuttosto che sbagliare .. >>;
 b ) << .. Impuntarsi su qualche errore reale ma irrilevante .. >>, e questo in particolar modo se i superiori non riconoscono il buon lavoro svolto;
c ) temere di sbagliare;
d ) agire in base ai regolamenti al punto che i cambiamenti improvvisi di procedure li fa sentire : << .. Esposti al pericolo di critiche. .. >>;
e ) << .. Affidarsi a un’ideologia che possa, da sola, esaurire tutto il bisogno di separare nettamente ciò che è giusto da ciò che è sbagliato .. >>[3].
Naranjo[4] ricorda che gli 1, entrando in un'organizzazione o in un'istituzione, iniziano spesso da una posizione subordinata. Poi, grazie ai loro meriti personali, salgono a poco a poco sino a raggiungere posti di potere ma, una volta raggiunta una soli­da posizione, sentono che non è più necessario essere così arrendevoli ver­so il potere costituito, scendono in campo per il potere, diventano dei riformatori e tendono a passare ogni limite.
Ancora la Palmer[5]  spiega che gli 1, se evoluti, hanno : << .. Ottime capacità organizzative e sanno trovare soddisfazione dall’impiego delle loro capacità lavorative .. >>. Se convinti della bontà della causa sono addirittura : << .. Capaci di prendere le parti di uno solo contro tutti .. >>, e questo perché quando sono : << .. Sicuri di essere nel giusto .. >>, il : << .. Critico interno si ritira sullo sfondo e non hanno più paura di commettere errori .. >>.
Se gli 1 invece sono incerti o immaturi hanno : << .. Paura di sfidare apertamente l’autorità .. >>, e questo per : << .. Timore di ritorsioni o di commettere un errore di giudizio .. >>. Questi 1 dunque, benché diffidino del capo e ne critichino i programmi, non propongono : << .. Soluzioni alternative .. >>, e sperano comunque che quello li ricompensi per i buoni risultati ottenuti.





[1] Teresa Fumagalli, Enneagramma in pratica, Colognola ai Colli 1998, Demetra
[2] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[3] Teresa Fumagalli, Enneagramma in pratica, Colognola ai Colli 1998, Demetra
[4] Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
[5] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio

lunedì 21 settembre 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista :quattordicesimo paragrafo

Con gli altri : Rapporti di coppia


Visto che nell’infanzia l’amore era il premio per un comportamento corretto l’1 reprime l’inaccettabile eros autoimponendosi d’essere  caritatevole.[1]
Per Vollmar[2] ne consegue che in amore è : << .. Passivo .. >>, e devoto e secondo Rognoni[3] l’innata pudicizia gli fa preferire di : << .. Arrivare gradualmente all’intimità fisica col partner. .. >>. Non solo, spesso non si accorge di chi lo ama e va “ seguito “.
Secondo la Palmer[4] gli 1 temono che al  compagno dispiaccia qualcosa di sé e perciò : << .. Si avvicinano al rapporto con una tensione che nasce dalla  continua autosservazione nel tentativo di tenere nascosti i propri lati oscuri .. >>, ( tanto più poi che per loro : << .. Piacere e felicità si devono meritare e guadagnare .. >> ).
Sono inoltre gelosi e competitivi nei confronti di presunti rivali e, avendo difficoltà ad accettare che  nell’uomo coesistano aspetti diversi, una : << .. Volta che hanno visto del buono in una persona .. >>, sperano incrollabilmente di correggerlo.
Se sono innamorati : << .. Il muro difensivo del giudizio è assente per lunghi periodi .. >>, ma : << .. Se perdono il contatto con ciò che vogliono realmente dal rapporto, o se iniziano a sentirsi mi­nacciati o gelosi, ritorna prepotente la critica alle manchevolezze dell'altro. In questo caso hanno bisogno di uno sfogo per le frustrazioni represse e tendono a tenere sotto osservazione i gesti del compagno, facendo sforzi rabbiosi per immobilizzarlo e costringerlo a comportarsi in un certo modo .. >>, ( cosa che fa si che questi spesso si senta soffocato e umiliato ).
Se ciò risulta vano si persuade pessimisticamente della irrimediabilità della rottura del suo rapporto e un tale pensiero lo fa spesso decidere di : << .. Farla finita subito  prima .. >>, d’essere troppo coinvolto.
In : << .. Genere gli Uno non sono consapevoli dell’intensità della propria rabbia e di esprimere i loro giudizi in modi non verbali, né del fatto che la violenza delle loro critiche può davvero ferire. .. >>.
Rohr ed Ebert[5] affermano che l’1 : << .. S’innamora volentieri di una persona che ai suoi occhi è completa .. >>, ma non appena quella mostra i propri : << .. Lati deboli .. >>, comincia a criticarlo : << .. In modo di cambiarlo .. >>. Se quella si sforza di farlo perdona tutto, altrimenti non mostra alcuna : << .. Comprensione .. >>. Del resto sono tipi che : << .. Possono perdonare ma difficilmente dimenticano .. >>, e allorché in crisi scaricano la propria ira : << .. Sui propri figli, sul proprio coniuge o sulla casa in disordine. .. >>.
Sempre secondo i due autori : << .. Devono smettere di volere tutto o niente. .. >>.




[1] Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
[2] Klausbernd Vollmar, Il segreto dell’Enneagramma, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena ( FC ), 1999
[3] Andrea Rognoni, L’Enneagramma, Milano 1997, De Vecchi
[4] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[5] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, San Paolo, Cinisello Balsamo ( MI ), 1993

venerdì 18 settembre 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista : tredicesimo paragrafo

Con gli altri : Rapporti di coppia


Visto che nell’infanzia l’amore era il premio per un comportamento corretto l’1 reprime l’inaccettabile eros autoimponendosi d’essere  caritatevole.[1]
Per Vollmar[2] ne consegue che in amore è : << .. Passivo .. >>, e devoto e secondo Rognoni[3] l’innata pudicizia gli fa preferire di : << .. Arrivare gradualmente all’intimità fisica col partner. .. >>. Non solo, spesso non si accorge di chi lo ama e va “ seguito “.
Secondo la Palmer[4] gli 1 temono che al  compagno dispiaccia qualcosa di sé e perciò : << .. Si avvicinano al rapporto con una tensione che nasce dalla  continua autosservazione nel tentativo di tenere nascosti i propri lati oscuri .. >>, ( tanto più poi che per loro : << .. Piacere e felicità si devono meritare e guadagnare .. >> ).
Sono inoltre gelosi e competitivi nei confronti di presunti rivali e, avendo difficoltà ad accettare che  nell’uomo coesistano aspetti diversi, una : << .. Volta che hanno visto del buono in una persona .. >>, sperano incrollabilmente di correggerlo.
Se sono innamorati : << .. Il muro difensivo del giudizio è assente per lunghi periodi .. >>, ma : << .. Se perdono il contatto con ciò che vogliono realmente dal rapporto, o se iniziano a sentirsi mi­nacciati o gelosi, ritorna prepotente la critica alle manchevolezze dell'altro. In questo caso hanno bisogno di uno sfogo per le frustrazioni represse e tendono a tenere sotto osservazione i gesti del compagno, facendo sforzi rabbiosi per immobilizzarlo e costringerlo a comportarsi in un certo modo .. >>, ( cosa che fa si che questi spesso si senta soffocato e umiliato ).
Se ciò risulta vano si persuade pessimisticamente della irrimediabilità della rottura del suo rapporto e un tale pensiero lo fa spesso decidere di : << .. Farla finita subito  prima .. >>, d’essere troppo coinvolto.
In : << .. Genere gli Uno non sono consapevoli dell’intensità della propria rabbia e di esprimere i loro giudizi in modi non verbali, né del fatto che la violenza delle loro critiche può davvero ferire. .. >>.
Rohr ed Ebert[5] affermano che l’1 : << .. S’innamora volentieri di una persona che ai suoi occhi è completa .. >>, ma non appena quella mostra i propri : << .. Lati deboli .. >>, comincia a criticarlo : << .. In modo di cambiarlo .. >>. Se quella si sforza di farlo perdona tutto, altrimenti non mostra alcuna : << .. Comprensione .. >>. Del resto sono tipi che : << .. Possono perdonare ma difficilmente dimenticano .. >>, e allorché in crisi scaricano la propria ira : << .. Sui propri figli, sul proprio coniuge o sulla casa in disordine. .. >>.
Sempre secondo i due autori : << .. Devono smettere di volere tutto o niente. .. >>.




[1] Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
[2] Klausbernd Vollmar, Il segreto dell’Enneagramma, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena ( FC ), 1999
[3] Andrea Rognoni, L’Enneagramma, Milano 1997, De Vecchi
[4] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[5] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, San Paolo, Cinisello Balsamo ( MI ), 1993

martedì 15 settembre 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista : dodicesimo paragrafo

Similitudine nel DSM-III


Naranjo[1] ci dice che nel DSM-III la personalità che più è paragonabile all’1 è l’ossessiva-compulsiva, per la cui diagnosi vengono forniti i seguenti elementi : a ) << .. L’espressione dell’affettività è coartata ( appare teso, non rilassato, malinconico e cupo; l’espressione dell’emotività è tenuta sotto stretto controllo ) .. >>; b ) << .. Si considera una persona coscienziosa ( è industrioso, fidato ed efficiente; apprezza l’autodisciplina, la prudenza e la lealtà ) .. >>; c ) è rispettoso : << .. ( manifesta un’insolita adesione alle consuetudini sociali e al diritto di proprietà; preferisce rapporti personali improntati alla cortesia, alla formalità e alla correttezza ) .. >>; d ) tende alla : << .. Costrizione cognitiva ( si costruisce un mondo fatto di regole e di gerarchie; non ha fantasia, è indeciso e lo sconvolgono abitudini o idee nuove o insolite ) .. >>; e ) ha : << .. Comportamento rigido ( conduce una vita ben strutturata, estremamente regolata e ripetitiva; dice di preferire un lavoro organizzato, metodico e meticoloso ). .. >>.




[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Astrolabio, Roma 1996

lunedì 7 settembre 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista : undicesimo paragrafo

E’ critico, un oculato amministratore e organizzatore. Gran lavoratore è devoto e ammirativo


Si è parlato fino alla nausea della fissazione del Perfezionista per la ricerca del giusto, perciò non sorprenderà leggere ch’egli è un criticone.
Al riguardo Naranjo[1] definisce il biasimo come : << .. Un’aggressività intellettuale la cui motivazione rimane più o meno inconscia .. >>, e visto che il nostro tipo la rivolge con l'intento di : << .. Migliorare se stesso e gli altri .. >>, la rabbia che lo “ divora “ non solo : << .. Trova modo di esprimersi, ma viene giustificata e razionalizzata, e così facendo, negata .. >>.
Non sempre l’1 disapprova esplicitamente il reprobo. Talvolta infatti può preferire non degnarlo di uno sguardo e fare l'offeso, creando così : << .. Un’atmosfera impalpabile che fa sentire gli altri maldestri o colpevoli .. >>.
Talora può credere opportuno lanciare quelli che l'autore chiama " rimproveri moralistici " e che hanno lo scopo d'indurre a comportamenti equi. Sulla base quindi della sua supposta superiorità morale egli, che qui come nel caso precedente assume toni paternalistici, maschera il comando ( " Devi fare così " ), adoperando il verbo al condizionale ( " dovresti " ). In modo da ben disporre l'interlocutore alle sue implicite richieste.
Spesso poi il suo : << .. Etnocentrismo .. >>, e le : << .. Altre forme di pregiudizio .. >>, che lo caratterizzano, lo portano ad  assumere : << .. Atteg­giamenti di denigrazione, di sconferma e il desiderio di ' riformare ' con fare inquisitorio coloro che sono estranei al proprio gruppo di appartenenza per razza, classe sociale, credo religioso, ideologia, eccetera ( mettendo in atto il meccanismo dell" aggressione autoritaria ', descritta da Adorno, Sanford e altri la rabbia nei confronti dell’autorità interna al gruppo viene repressa, inibita e spostata su coloro che occupano i gradini più bassi  della scala gerarchica, specie sugli estranei al gruppo che così diventano capri espiatori ). .. >>.
La ricerca del bene e del giusto che l'ha connotano fin dall’infanzia fa si inoltre che il nostro uomo sia un intellettuale. Non si tratta di topi da biblioteca votati esclusivamente alla studio libresco o alla meditazione bensì, precisa Naranjo[2], di : << .. Persone analitiche e idealiste pratiche, la cui disposizione sensoriale e motoria sembra averle predisposte all’azione, all’implementazione delle idee, all’organizzazione e all’amministrazione. .. >>.
Secondo Rohr ed Ebert[3] l’1, che desidera fare bene ed essere stimato dai superiori, lavora indefessamente, cosa che per altro gli serve, sia a scaricare la : << .. Rabbia sconosciuta e repressa .. >>, sia a : << .. Consumare energia. .. >>.
Naranjo[4] sostiene che se l’1 ha sufficiente ampiezza di vedute : << .. Può esercitare una funzione quanto mai utile per la società quale riformatore, pubblico accusatore e castigatore di costumi, o quale divulgatore di impor­tanti idee nuove. .. >>. Se al contrario è di vedute ristrette diverrà : << .. Un cavillatore, un sofista, un critico saccente che vorrebbe comprimere se stesso e gli altri in uno schema.  ..  >>.
Beesing, Nogosek e O’Leary[5] affermano che i nostri perfezionisti, non sapendo dire di no, accumulano lavori su lavori ma : << .. Una volta che si rendono conto di non avere né il tempo né l'energia per svolgere realmente bene il loro lavoro, cominciano a scoraggiarsi e possono an­che mostrarsi di malumore o depressi. Di conseguenza fini­ranno con il non far niente e si sentiranno irritati e usati dagli altri. .. >>
Manifestano poi : << .. Impazienza verso i procedimenti tradizionali e collaudati; quando scoprono un modo semplice e immediato di fare qualcosa cercano di costringere gli altri ad adottarlo .. >>, ( e vi si ostinano ).
Scrupolosi come sono inoltre danno molta importanza ai dettagli, tanto che questi possono : << .. Impedir loro di vedere valori più grandi. .. >>.
Se capiscono infine che le cose riescono bene non solo per merito del loro impegno ma anche grazie a tanti altri fattori, impareranno a essere misericordiosi.
Naranjo[6] reputa che nel nostro personaggio predomini la devozione e l’ammirazione  verso il padre ( il cosiddetto amore : << .. Devozionale e ammirativo .. >> ), sull’amore : << .. Compassionevole o materno e sull’eros, che è l’amore del figlio, più trascurato o represso.
L’amore ammirativo è quello che la persona E1 cerca attraverso la propria esagerata correzione e anche ciò che più offre; l’amore erotico, per contro, è il più disprezzato e inibito mentre l’amore benevolo è il più simulato da queste persone, che cercano di vivere secondo un ideale di bontà ma mancano di tenerezza, empatia o accettazione degli altri, caratteristiche necessarie per mitigare la propria severità o il risentimento. .. >>.





[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[2] Claudio Naranjo, L’ego patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.
[3] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
[4] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[5] Maria Beesing – Robert J. Nogosek - Patrick H. O’ Leary, L’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1996, San Paolo Edizioni
[6] Claudio Naranjo, L’ego patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.