E’ critico, un oculato amministratore e organizzatore. Gran lavoratore è
devoto e ammirativo
Si è parlato
fino alla nausea della fissazione del Perfezionista per la ricerca del giusto,
perciò non sorprenderà leggere ch’egli è un criticone.
Al riguardo Naranjo definisce il biasimo
come : << .. Un’aggressività intellettuale la cui motivazione
rimane più o meno inconscia .. >>, e visto che il nostro
tipo la rivolge con l'intento di : << .. Migliorare se stesso e gli altri
.. >>, la rabbia che lo “ divora “ non solo : << .. Trova modo di
esprimersi, ma viene giustificata e razionalizzata, e così facendo, negata ..
>>.
Non sempre l’1
disapprova esplicitamente il reprobo. Talvolta infatti può preferire non
degnarlo di uno sguardo e fare l'offeso, creando così : << ..
Un’atmosfera impalpabile che fa sentire gli altri maldestri o colpevoli ..
>>.
Talora può
credere opportuno lanciare quelli che l'autore chiama " rimproveri
moralistici " e che hanno lo scopo d'indurre a comportamenti equi. Sulla
base quindi della sua supposta superiorità morale egli, che qui come nel caso
precedente assume toni paternalistici, maschera il comando ( " Devi fare
così " ), adoperando il verbo al condizionale ( " dovresti " ).
In modo da ben disporre l'interlocutore alle sue implicite richieste.
Spesso poi il
suo : << .. Etnocentrismo .. >>, e le : << .. Altre forme di
pregiudizio .. >>, che lo caratterizzano, lo portano ad assumere : << .. Atteggiamenti
di denigrazione, di sconferma e il desiderio di ' riformare ' con
fare inquisitorio coloro che sono estranei al proprio gruppo di appartenenza
per razza, classe sociale, credo religioso, ideologia, eccetera ( mettendo in atto il meccanismo dell" aggressione autoritaria ',
descritta da Adorno, Sanford e altri la rabbia nei confronti dell’autorità
interna al gruppo viene repressa, inibita e spostata su coloro che occupano i
gradini più bassi della scala
gerarchica, specie sugli estranei al gruppo che così diventano capri espiatori
). .. >>.
La ricerca del
bene e del giusto che l'ha connotano fin dall’infanzia fa si inoltre che il
nostro uomo sia un intellettuale. Non si tratta di topi da biblioteca votati
esclusivamente alla studio libresco o alla meditazione bensì, precisa Naranjo, di :
<< .. Persone analitiche e idealiste pratiche, la cui disposizione
sensoriale e motoria sembra averle predisposte all’azione, all’implementazione
delle idee, all’organizzazione e all’amministrazione. .. >>.
Secondo Rohr ed Ebert l’1, che desidera fare bene ed essere stimato dai
superiori, lavora indefessamente, cosa che per altro gli serve, sia a scaricare
la : << .. Rabbia sconosciuta e repressa .. >>, sia a : << ..
Consumare energia... >>.
Naranjo[4] sostiene che se l’1 ha sufficiente ampiezza di vedute :
<< .. Può
esercitare una funzione quanto mai utile per la società quale riformatore,
pubblico accusatore e castigatore di costumi, o quale divulgatore di importanti
idee nuove. .. >>. Se al contrario è di vedute ristrette diverrà : << .. Un
cavillatore, un sofista, un critico saccente che vorrebbe comprimere se stesso
e gli altri in uno schema.
.. >>.
Beesing, Nogosek e O’Leary[5] affermano che i nostri perfezionisti, non sapendo dire di
no, accumulano lavori su lavori ma : << .. Una volta che si rendono conto
di non avere né il tempo né l'energia per svolgere realmente bene il loro
lavoro, cominciano a scoraggiarsi e possono anche mostrarsi di malumore o
depressi. Di conseguenza finiranno con il non far niente e si sentiranno
irritati e usati dagli altri. .. >>
Manifestano poi : << .. Impazienza verso i
procedimenti tradizionali e collaudati; quando scoprono un modo semplice e
immediato di fare qualcosa cercano di costringere gli altri ad adottarlo ..
>>, ( e vi si ostinano ).
Scrupolosi come sono inoltre danno molta importanza ai
dettagli, tanto che questi possono : << .. Impedir loro di vedere valori
più grandi. .. >>.
Se capiscono infine che le cose riescono bene non solo per
merito del loro impegno ma anche grazie a tanti altri fattori, impareranno a
essere misericordiosi.
Naranjo reputa che nel nostro personaggio predomini la devozione e
l’ammirazione verso il padre ( il
cosiddetto amore : << .. Devozionale e ammirativo .. >> ),
sull’amore : << .. Compassionevole o materno e sull’eros, che è l’amore
del figlio, più trascurato o represso.
L’amore
ammirativo è quello che la persona E1 cerca attraverso la propria esagerata
correzione e anche ciò che più offre; l’amore erotico, per contro, è il più
disprezzato e inibito mentre l’amore benevolo è il più simulato da queste
persone, che cercano di vivere secondo un ideale di bontà ma mancano di
tenerezza, empatia o accettazione degli altri, caratteristiche necessarie per
mitigare la propria severità o il risentimento. .. >>.
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Claudio Naranjo, L’ego patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.
Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Maria Beesing – Robert J. Nogosek - Patrick H. O’ Leary, L’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1996,
San Paolo Edizioni
Claudio Naranjo, L’ego patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.