Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

lunedì 9 luglio 2018

A Emanuele tratto da " Scazzi quotidiani " di Passalacqua Danilo



Essere giovani  / è effetto del caso / e dilegua come nebbia. Rimanere giovani / è molto di più, / è un'arte di pochi.

GOETHE



Caro Emanuele,

sei giunto alla maggiore età. Quel traguardo oltre al quale si comincia a fare cose da grandi come guidare l'auto, lavorare, farsi una famiglia.
E' dunque un momento importante e sebbene io condivida la tua gioia ciò, che ti porterà a distaccarti sempre più da noi, m'immalinconisce come quel personaggio di ANDREA CAMILLERI che ( ne la " BIOGRAFIA DEL FIGLIO CAMBIATO " ), dice :
« I figlioli vengono, non perché lei li voglia, ma perché debbono venire; e si pigliano la vita; non solo la loro, ma anche la nostra si pigliano. Questa è la verità. E siamo noi per loro; mica loro per noi. E quand'hanno vent'anni .. Ma pensi un pò, sono tali e quali eravamo io e lei quand'avevamo vent'anni. C'era nostra madre; c'era nostro padre; ma c'erano anche tant'altre cose, i vizi, la ragazza, le cravatte nuove, le illusioni, le sigarette .. ».
Ma basta con discorsi malinconici in questo giorno che è tutto incentrato su di te e dev'essere festoso ..
.. Però alcune cose, da nonna apprensiva, te le voglio ancora dire prima che tu inizi questo nuovo viaggio..
.. Nulla di particolare, bada bene, ma come quando magari ti porgo la sciarpa e il giubbotto perché stai per uscire da casa mia e ti chiedo di stare attento alle macchine, ai brutti incontri e di fare il bravo, così adesso, prima che tu spicchi il “ volo “, vorrei farti ancora qualche raccomandazione ..
Già! perché, visto che ormai sei quasi pronto per farti una vita tua, al riguardo vorrei dirti che in " INSCIALLAH ", ORIANA FALLACI spiega a chi si chieda se esiste la formula della vita :
« .. Le risponderò dunque con una frase straordinaria che mi capitò di udire mentre guardavo con occhi distratti il brano di un film. Straordinaria, si. Così straordinaria che mi piacerebbe sapere se si trattava di un famoso aforisma uscito dalla mente di un grande filosofo oppure d'una semplice battuta uscita dalla penna d'uno sceneggiatore geniale. Eccola : " La vita non è un problema da risolvere. E' un mistero da vivere ". Lo è, caro amico, lo è. Credo che nessuno possa sostenere il contrario. Quindi la formula esiste. Sta in una parola. Una semplice parola che qui si pronuncia ad ogni pretesto, che non promette nulla, che spiega tutto, e che in ogni caso aiuta : " Insciallah ". Come Dio vuole, come a Dio piace, " Insciallah " .. ».
La parola " Insciallah ", ovvero come a Dio piace, riassume perfettamente la potenza della natura e/o di Dio che ci può dare e togliere la vita a suo imprescindibile volere ma ciò non toglie che si debba affrontare questo nostro meraviglioso viaggio il più positivamente possibile perché, rubando le parole a W. SOMERSET MAUGHAM :
« La vita ha questo di strano : che se non vuoi accettare altro che il meglio, molto spesso riesci a procurartelo ».
Nella vita dunque non guasta l'ottimismo, né il ritagliarsi spazi piacevoli per sé e per i propri cari, così come ANDREA G. PINKETTS ne : " IL CONTO DELL'ULTIMA CENA " fa dire al protagonista :
« Ponzai un pò e le consegnai il taccuino arricchito dalla mia dedica : " A Sue Ellen, perché si goda questa vita in cui, al contrario dei telefilm, non ci sono repliche. Lazzaro Santandrea " ».
Perché sia possibile tuttavia cavarsi queste e altre soddisfazioni è indubbiamente necessario riguardarsi così come ricorda GRAZIA DELEDDA ne " LA VIA DEL MALE " :
« Ah, Pietro, Pietro, che bella cosa la salute, che bella cosa la gioventù! Non sciupartele, sai; tienile bene, come si tiene una moneta dentro la cintura ».
Non solo. Per vivere bene è pure necessario produrre più beni e alimenti di quanti ne occorrano per la propria sopravvivenza e ciò comporta operare bene e senza risparmio facendo « .. Quel che potete, con ciò che avete, dove siete » ( THEODORE ROOSEVELT ).
Nonché migliorarsi magari seguendo il consiglio di Eleanor Roosevelt, un'amica che STACI KEITH nel suo : " COME FARLA IMPAZZIRE A LETTO " dice affermasse :
« " Devi fare la cosa che pensi di non riuscire a fare ", e se riuscirai a vivere secondo questo imperativo, Marv, non ci sarà più nulla che ti potrà fermare ».
Si tratta alla fin fine di fare buon uso della propria intelligenza, uso che è mirabilmente riassunto da ALEKSANDR SOLZENICYN in " DIVISIONE CANCRO " quando scrive che :
« Kostoglotov ricordava sempre le parole del nonno prediletto : " L'imbecille vuol insegnare, l'uomo intelligente vuole imparare " ».
Ricorda ancora, come dice CARLO JEAN e GIULIO TREMONTI in " GUERRE STELLARI " che :
« Un partner è rispettato se è efficiente e non costituisce un peso morto per gli altri. ».
Noi del resto siamo per gli altri e stiamo con gli altri in quanto animali socievoli ma ciò nonostante non ti fidare ciecamente del prossimo. Stai attento infatti al trasandato con l'aria da delinquente e non ti rassicurare nemmeno alla vista di un tipo impeccabile, o troppo ciarliero o disponibile. A volte sono proprio costoro i più pericolosi, in quanto cercano di coglierti di sorpresa o di manipolarti.
Cerca dunque amici sinceri e con loro comportati lealmente ma perché tu possa sentirti pieno e realizzato, ama i tuoi cari. Dice al riguardo ORIANA FALLACI in" INSCIALLAH " :
« L'amicizia è un ripiego effìmero, artificioso e spesso menzognero. Non aspettarti mai dall'amicizia i miracoli che l'amore produce, gli amici non possono sostituire l'amore. Non possono strappare alla solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia. Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori. Sono un'entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e soprattutto priva di obblighi. Riescono a essere amici dei tuoi nemici, gli amici. Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano fa­cilmente di te : non te ne sei accorto? Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede. " Conta su di me ", " rivolgiti a me ", " chiama me ". Però se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi. Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono. Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia : gli avanzi, le briciole di sé stessi. E tu fai la medesima cosa con loro.
No, a me non basta l'amicizia. Io ho bisogno d'amore. Ho bisogno di amare e d'essere amata con gli obblighi dell'amore, le scomodità dell'amore, le assolutezze e le tirannie dell'amore : l'amore del coro e dell'anima ».      
Osserva tutto questo Emanuele e diverrai un grande uomo, il migliore che potessi aspettarmi.
La nonna.


giovedì 5 luglio 2018

Cambierà mai l'uomo?





<< Ma credete che le cose non cambieranno mai? >>, domandò Massimiliano.
<< Morto un papa, se n'è sempre fatto un altro >>, gli rispose Berardo. << Questo si sa >>.
<< Chi ha rubato, continua a rubare; chi ha digiunato, continua a digiunare >>, disse Gia­cinto. << Questo è risaputo >>.
<< Ma credete proprio che le cose non cambieranno mai? >>, ripete Massimiliano.
<< Ah, vorrei vedere i cani belare, le pecore abbaiare >>, gli rispose Giacinto.

Da : " UNA MANCIATA DI MORE " di  IGNAZIO SILONE