Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

venerdì 19 gennaio 2018

Il dito dei gesti osceni





a ) Il dito più lungo, ovvero il dito medio

Nonostante la posizione nella mano lo renda meno mobile del pollice e dell’indice, il medio è il dito più lungo degli altri e nell’immaginario collettivo simbolizza  l’organo sessuale maschile eretto.
Non è un caso che già gli autori classici romani nei loro scritti ne facciano menzione definendolo digitus impudicus ( dito indecente ). L’imperatore Caligola del resto, lo offriva eretto ai sudditi quando questi dovevano fargli il baciamano e la cosa ovviamente non era un complimento : significava che per lui non contavano nulla.

b ) I gesti con il dito medio

Negli USA anche se comunque si tratta di un gesto così noto da venir adoperato un po’ in tutto il mondo, presentare il dito medio rigido mentre lo si spinge verso l’alto con le altre dita piegate a simboleggiare i testicoli è un insulto piuttosto pesante. Facendo ciò infatti si augura all’interlocutore di non essere posseduto amorevolmente e spesso nel retro, coito più doloroso e giudicato soventemente umiliante.
Nei Paesi Latini del Mediterraneo è invece in voga una variante del gesto precedente : qui il dito medio è sempre presentato rigido mentre lo si spinge verso l’alto con le altre dita piegate a simboleggiare i testicoli. Ma intanto che si alza il braccio a presentare per benino il dito, l’altra mano batte nell’incavo dell’arto già impegnato a stendere in alto se stesso e il dito in modo da rendere il tutto più plateale, violento e quindi offensivo.
Sebbene non sappia quanto questo gesto sia ancora usato, sembra che in Punjab alzare e abbassare il dito medio teso stia a significare che l’interlocutore parla molto e muove la lingua come un serpente : non si ha dunque a che fare con un personaggio buono ma con una persona velenosa.
In Arabia Saudita succhiarsi il medio, poi ritrarlo mantenendolo eretto davanti a un altro uomo è un grave insulto riferito alle donne della sua famiglia. Non ci vuole molto a comprendere infatti che quel dito eretto rappresenta un pene e che si sottintende che le donne dell’altro lo cerchino con un accanimento tale da essere disponibili pure con estranei.
Sempre in Arabia Saudita pare sia in uso unire i palmi delle mani, le dita piegate tranne i due medi che sono ritti e si toccano in punta. Con ciò si vuole far intendere di aver giaciuto con la “ tale “, o, nel migliore dei casi, fare riferimento ai genitali femminili.
Ancora in Arabia Saudita può capitare di vedere una persona rivolgere a un altro il medio tenuto piegato con il pollice, mentre le altre dita sono tese. Questo gesto, a differenza degli altri, non è da ritenersi un insulto bensì una minaccia. Se si viene da Paesi Occidentali tuttavia può venir confuso con l’OK americano che è un segnale amichevole e quindi può far prendere allo straniero lucciole per lanterne.
Pure in Libano e in Siria non scherzano come fantasia e se in quelle zone uno batte il pugno contro il palmo della mano facendo scattare in avanti il dito medio, accompagnando la cosa con un rumore secco, non vuole fare un complimento ma indicare che augura all’altro di diventare oggetto di un atto sessuale violento o comunque di uno stupro.
In Egitto non è neppure un complimento rivolgere il palmo della mano verso l’alto, le dita tese e il medio piegato in modo da ri­manere in posizione eretta. Anche in questo caso, nonostante la mano non compia alcun movimento, il medio simboleggia il pene e rivolgerla a un terzo significa augurargli una penetrazione dolorosa e umiliante.
Eguale significato ha il gesto, in uso nei Paesi Arabi, di rivolgere all’odiata persona il palmo rivolto verso il basso, le dita tese tranne il medio che è piegato, la mano che compie dei mo­vimenti ritmici verso il basso.
In Russia è egualmente spregiativo piegare con l’indice di una mano il medio dell’altra. Secondo Desmond Morris ( vedi bibliografia ), la cosa da quelle parti viene chiamata “ Ispezione sotto la coda del gatto “.

c ) Riferimenti bibliografici

Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Samy Molcho, Il linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri
Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A

sabato 13 gennaio 2018

Gli scontati gesti localizzati sulle tempie



a ) Gesti significanti pazzia o intelligenza

Il dato più significativo riguardante la regione sta nell’istintiva correlazione che viene fatta tra essa e il cervello, quasi come se le tempie fossero la porta che conduce direttamente a quello. Ne consegue quindi che quasi tutti i gesti che le riguardino abbiano come oggetto appunto l’intelligenza.
Non è un caso dunque che toccarsi la tempia con l’indice e poi allontanare bruscamente il dito in avanti indichi l’avere avuto una grande idea, gesto che è comune soprattutto in Europa.
Samy Molcho ( vedi bibliografia ) sostiene che ci si accarezza le tempie  quando si cercano pensieri nuovi e quindi, guarda caso, viene di nuovo tirato in ballo il collegamento raziocinio e tempie. Ma il bello viene adesso.
Nel mondo occidentale è piuttosto comune vedere l’indice avvitato nella tempia ( in Italia Meridionale  si fa la stessa cosa avvitando però pollice e indice ), per far intendere che colui a cui ci si riferisce è pazzo.
In Giappone ha lo stesso significato il descrivere sulla tempia un piccolo cerchio con l’indice. Addirittura Desmond Morris ( vedi bibliografia ) apriva un distinguo specificando che in passato il senso da darsi a quel movimento era più spregiativo se il dito girava in senso antiorario e questo in quanto era come se il cervello venisse paragonato a un orologio caricato al contrario. Oggi però i tempi sono cambiati e molti significati tradizionali, soprattutto quelli che si differenziavano per sottilissime sfumature, sono ormai confusi.
In tutto il mondo però è altrettanto in uso una variante dei gesti precedenti, ovvero il picchiettarsi con l’indice sulla tempia, sia quando si consideri l’altro un matto, sia quando si voglia definirlo come molto intelligente ( questa interpretazione è comune in Olanda dove ha pure lo stesso significato l’avvitare l’indice contro una tempia ).
Sempre in Occidente è piuttosto comune mimare l’azione di spararsi alla tempia; gesto che indica, spesso scherzosamente, che ci si vorrebbe suicidare a causa dei pasticci che si sono fatti, presunti o reali che siano.

b ) Gesti significanti che l’altro è stupido o è oggetto di tradimenti

In Italia è comune  vedere i bambini che dileggiano simpaticamente altri toccando con i pollici le tempie mentre le altre dita vengono allargate verso l’esterno. Così facendo simbolizzano la presenza delle lunghe orecchie d’asino attaccate ai lati della testa dell’animale. Mostrando ciò intendono comunicare che si considera tale l’interlocutore.
In tutto il mondo invece è comune appoggiare  i due indici tesi contro le tempie, a simbolizzare le corna del toro. Solo che, in questo caso, invece di prenderlo a esempio quale simbolo della forza dell’animale vengono usate per dileggiare coloro che sono stati traditi dalle mogli o dai mariti.
Pare che soprattutto in Siria per svilire i cornuti  si usi che i pollici tocchino le tempie e le dita aperte vengano sventagliate ( corna ramificate ), contro l’interlocutore.

c ) Riferimenti bibliografici

Samy Molcho, I linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri
Desmond Morris, L’uomo e i suoi gesti, Milano, V edizione 1987, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A