Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

domenica 2 febbraio 2020

La donna si è emancipata




Storicamente la coppia è sempre stata de­terminata per rispondere alle esigenze della società, piuttosto che a quelle dei suoi componenti. Poi, con la Rivoluzione francese e il romanticismo, la coppia è scissa tra la necessità sociale di costruire un legame solido, anche dal punto di vista economico, e il bisogno romantico fondato sui sentimenti, che va invece in direzione opposta.
Oggi molte persone chiedono alla coppia non solo sentimento, ma sensazioni appaganti, uniche, intense.
Oggi stiamo assi­stendo a un'ulteriore transizione: dalla coppia romantica alle coppia che hanno stretto un patto in­volontario, inconscio, basato sulla reciproca capa­cità di darsi emozioni, e, se non funziona più, ci si separa.
Del resto mi sembra che siano soprattutto le donne le pioniere di questa nuova sfida sentimentale. Le quali rivendicano, sia il bi­sogno di sicurezza e i sentimenti, ma anche la capacità di continuare ad arricchirsi ed emozionarsi reciprocamente.
<< .. La fantasia erotica maschile di avere una donna selvaggia da domare si è modificata. Per esempio, come vedremo più avanti, negli scambi di coppia spesso è l'uo­mo ad avanzare la proposta, mentre la compagna accetta per paura di perderlo. Quando però lui vorrebbe smette­re, è lei che, sorpresa positivamente da questo flash di ero­tismo, vuole continuare. ( .. ) Ma da dove nasce il lento, eppure costante, cambia­mento femminile?
Dal femminismo, che ha accresciuto l'autonomia econo­mica e l'impatto sociale della donna, e dalla grande rivolu­zione della pillola anticoncezionale, che l'ha liberata dalle gravidanze non desiderate. È stata soprattutto la pillola a separare il sesso dalla procreazione. Poter generare una nuova vita è una delle finalità dell'atto sessuale, ma non la più importante. Del resto, anche in Italia le cifre della nata­lità parlano chiaro: nascono pochissimi bambini, il che si­gnifica, tra l'altro, che sono stati accentuati significati diver­si del sesso (per esempio, sorgente di piacevoli sensazioni).
La seconda scissione che ha indotto la pillola è quella del sesso dall'amore. Se la maggioranza delle donne continua a essere romantica o ad avere fantasie erotiche e romantiche insieme, un certo numero ha invece adottato un atteggia­mento tipicamente maschile: sganciare il sesso dal cuore. E tutto questo avviene a un ritmo accelerato. .. >>

Willy Pasini, Nuovi comportamenti amorosi, prima edizione Milano 2002, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

Vibratori e cinture di castità


A proposito di vibratori, peraltro, non tutti sanno che si tratta di un'invenzione che risale alla fine dell'Ottocento. Lo racconta la newyorkese Rachel Maines in Tecnologia del­l'orgasmo. Studiando i testi medici del XIX secolo, l'autrice scoprì che il primo brevetto è di un fisico inglese, Joseph Mortimer Granville.  Obiettivo? Terapeutico: doveva infatti curare l’isteria, nelle donne, che  e ritenuta, fin dall'antichità, la conseguenza di origine sessuale.
 L'impostura sociale del vibratore come strumento medico o casalingo scom­parve verso il I960: erano gli anni del femminismo e le donne americane cominciarono a usarlo in modo esplicito come strumento sessuale. In Italia, invece, il vibratore ha meno successo che nei paesi del Nord Europa e degli Stati Uniti, dove molte femministe lo hanno eletto a simbolo del­l'indipendenza. In Italia non è molto diffuso. Un altro «oggetto erotico» di cui ultimamente si è torna­to a parlare è la cintura di castità. Una curiosità: in Italia vengono prodotte da un'azienda di Gubbio, che da trent'anni fabbrica armi e utensili di epoca medievale, fornen­doli soprattutto a set teatrali e cinematografici. Eppure, le cinture di castità hanno un loro pubblico di estimatori, che le cercano e comprano via Internet. Essa è un segno del fatto che l’uomo una volta aveva il monopolio del desiderio.

Willy Pasini, Nuovi comportamenti amorosi, prima edizione Milano 2002, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.