Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

domenica 2 febbraio 2020

Vibratori e cinture di castità


A proposito di vibratori, peraltro, non tutti sanno che si tratta di un'invenzione che risale alla fine dell'Ottocento. Lo racconta la newyorkese Rachel Maines in Tecnologia del­l'orgasmo. Studiando i testi medici del XIX secolo, l'autrice scoprì che il primo brevetto è di un fisico inglese, Joseph Mortimer Granville.  Obiettivo? Terapeutico: doveva infatti curare l’isteria, nelle donne, che  e ritenuta, fin dall'antichità, la conseguenza di origine sessuale.
 L'impostura sociale del vibratore come strumento medico o casalingo scom­parve verso il I960: erano gli anni del femminismo e le donne americane cominciarono a usarlo in modo esplicito come strumento sessuale. In Italia, invece, il vibratore ha meno successo che nei paesi del Nord Europa e degli Stati Uniti, dove molte femministe lo hanno eletto a simbolo del­l'indipendenza. In Italia non è molto diffuso. Un altro «oggetto erotico» di cui ultimamente si è torna­to a parlare è la cintura di castità. Una curiosità: in Italia vengono prodotte da un'azienda di Gubbio, che da trent'anni fabbrica armi e utensili di epoca medievale, fornen­doli soprattutto a set teatrali e cinematografici. Eppure, le cinture di castità hanno un loro pubblico di estimatori, che le cercano e comprano via Internet. Essa è un segno del fatto che l’uomo una volta aveva il monopolio del desiderio.

Willy Pasini, Nuovi comportamenti amorosi, prima edizione Milano 2002, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.

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