.. Spazzolò le scarpe sino a farle
apparire come se avessero una lampadina incorporata.
Da : " II CANE DI TERRACOTTA " di ANDREA CAMILLERI
a ) Le
scarpe come accessorio meno notato rispetto agli abiti
Le persone sottolineano l’opinione di sé che vogliono
che gli altri abbiano anche attraverso il vestiario. Ciò significa che
l’ambizioso tenderà a indossare capi di lusso, il giovane quelli di “ tendenza
“, lo sportivo oggetti comodi, ecc. Le scarpe tuttavia, sfuggono in parta a questa
logica, sia perché danno meno nell’occhio visto che rivestono una parte del
corpo alquanto periferica, sia in quanto l’acquisto dipende più dalla comodità
che dalle fogge in voga.
Camminare a lungo infatti con un paio di scarpe
inadatte può essere alquanto deleterio, sia per i dolori o le vesciche che
possono causare, sia per il freddo o il bagnato o il sudore trasmesso al piede.
Ne consegue dunque che soventemente la loro scelta dipende più da motivi
pratici che da ciò che desidera apparire e dunque ch’esse siano più rivelatorie
delle tendenze o dei problemi dei loro proprietari.
Preferire scarpe costose infatti non vuole affatto dire che si possa disporre
di calzature che siano al top della portabilità. Sicuramente per farle saranno
state adoperate materie prime di pregio e si sarà stati attenti alle rifiniture
ma la cosa finisce qui in quanto da che mondo è mondo il lusso non è quasi mai sinonimo
di comodità. Una persona che spenda tanto per un tale articolo di solito è
benestante o vuole apparirlo e questo in quanto un soggetto di modeste
condizioni preferirà normalmente acquistare un vestito più bello e dunque
adatto a fargli fare una migliore figura. Non avrebbe senso infatti indossare
panni di infima qualità, che esporrebbero a un immediato giudizio negativo e calzare
invece mocassini di gran pregio che comunque non migliorerebbero l’opinione che
il prossimo si è fatto circa il suo aspetto.
b ) Cosa
denota la scelta di modelli diversi
L’acquisto
di scarpe alla moda indica la sottomissione al modello in voga piuttosto
che la soddisfazione di criteri di comodità, gusto personale o convenienza. E’
il caso del tipo che vuole mostrare di essere al passo coi tempi senza però
avere le idee chiare su ciò che significhi veramente.
Chi
tenga sempre pulite le proprie scarpe è una persona attenta ai minimi
particolari. Di solito ci si cura più degli abiti e, quindi, chi nonostante
sappia che le scarpe sfuggano all’attenzione del prossimo le tenga alla
perfezione è possibile che in genere vada al nocciolo delle questioni piuttosto
che fermarsi all’apparenza.
Portare
scarpe vecchie e sfondate può denotare difficoltà economiche oppure il
preferire le vecchie abitudini piuttosto che il misurarsi con situazioni nuove e impegnative. Vi può essere infatti più
che un nesso tra il preferire le vecchie calzature, dove ormai la pelle ha
perduto la propria rigidità per adattarsi al piede e ai suoi movimenti e l’attaccamento
tenace ad abitudini familiari e consolidate. Il portare calzature del genere in occasione di cerimonie importanti
poi denota come la presenza di un tale invitato sia così “ forzata “ da spingerlo
a rinunciare il meno possibile ai suoi più comodi accessori e a fargli
desiderare il ritorno al più presto al proprio tran tran.
Le
scarpe sottili e flessuose sono comode e atte a persone raffinate ed eleganti.
Sono comunque delicate e vanno trattate con cura.
Le scarpe robuste con suola spessa sono soventemente adatte a
chi svolge lavori pesanti e in ambienti all’aperto. Spesso infatti hanno punte
rinforzate e altri accorgimenti antinfortunistici. Un tale tipo di scarpe
grossolane anche se non destinate a lavoratori manuali viene scelto da
persone piuttosto pratiche o comunque semplici,
che amano avere oggetti duraturi.
Le scarpe con i tacchi a spillo sono un articolo prettamente femminile che fanno
sembrare le gambe più lunghe e il piede più flessuoso. Ma lasciamo la parola a
Marco Pacori (Marco Pacori, Il linguaggio del corpo in amore, Milano 2011, Sperling &
Kupfer Editori S.p.A. ), che
indubbiamente sa descrivere la questione meglio di me : << .. Il tacco dà un
aspetto più flessuoso al piede e slancia i polpacci, mettendone in risalto il
tono muscolare (che richiama l'aumento del tono muscolare che si verifica
nell'eccitazione sessuale). Spesso, poi, la punta stretta favorisce
l'impressione che il piede sia piccolo.
Non è tutto. La scarpa con il
tacco alto altera il baricentro, accentuando l'angolatura dei fianchi e spingendo
il fondoschiena verso l'esterno; questo sbilanciamento rende necessaria una
compensazione che viene attuata portando la cassa toracica in avanti, con
l'effetto di rendere il seno più evidente. Peraltro il tacco fa «ondeggiare» il
corpo, mettendo in risalto la linea dei fianchi.
Un tipico abbigliamento
femminile, con scarpe alte, corsetti e bustini (che periodicamente tornano di
moda), ha lo scopo «occulto» di accentuare ed esaltare forme e movenze del
corpo. Per esempio, un abito stretto in vita genera l'idea di un buon rapporto
vita-fianchi, caratteristica legata a sua volta a un alto grado di fertilità
.. >>.
c ) Scarpe e tacchi consumati
Capita
raramente di poter vedere le suole delle scarpe del prossimo. Ciò accade
soprattutto ai ciabattini, mestiere per altro ormai in disuso. Poterle osservare,
tuttavia, potrebbe dare indicazioni interessanti sul modo di camminare dei loro
padroni.
Se è il tacco la parte delle scarpe che
il soggetto consuma maggiormente significa che
quando cammina non porta innanzi il peso del corpo. La gamba dunque è slanciata
in avanti rispetto al resto della persona e la prima parte che tocca il suolo è
appunto il tacco. E’ tipico di persone annoiate o riflessive e che in quanto
tali hanno una camminata lenta. Cosa che del resto si riflette pure sul loro
modo di affrontare i problemi della vita : costoro infatti valutano le vicende
analizzando attentamente i pro e i contro e solo quando si convincono che il
gioco vale la candela decidono di cambiare. Secondo Anna Guglielmi ( vedi
bibliografia ), questo tipo di abitudine potrebbe affaticare i reni e la zona
lombare che risultano pressati dal peso del tronco del corpo.
Se è la punta a essere consumata l’individuo
sposta molto in avanti il corpo e simultaneamente la gamba. Lo slancio che ne
consegue dunque fa si che la prima parte della suola che tocchi il terreno sia
appunto la punta. Dopo di che proietta nuovamente in avanti l’altro piede e la
relativa parte del corpo in modo che non sia necessario che il tallone tocchi
terra. Ne deriva una camminata saltellante che denota la volontà di mostrarsi
dinamico e sicuro di sé. L’ostentazione che sfoggia tuttavia indica che la cosa
è studiata per far colpo piuttosto che una disposizione naturale. Sono le punte
del piede infatti a reggere il corpo in movimento e la cosa, se protratta a
lungo, è defatigante oltreché non salutare.
Una camminata
equilibrata infatti prevede che il piede poggi sul tacco in armonia con
l’avanzare del baricentro del corpo e che poi il movimento di questo porti il
resto del piede a toccare gradualmente il terreno sino a giungere alla punta
delle dita. La suola del tacco in questo caso risulta consumata allo stesso
modo, il movimento è flessuoso e in più potente grazie anche all’aiuto dato
dalla contrazione muscolare derivante dall’impatto sul suolo e la
successiva estensione dei muscoli
interessati che contribuisce a scaricare lo sforzo del piede sulla sua parte
successiva.
Diverso è il
camminare in punta di piedi onde evitare di poggiare il tacco del piede a
terra. Facendolo infatti batterebbe sul terreno anche il peso del corpo creando
rumori che si ritiene possano far notare la propria presenza anche se occultata.
Suole consumate sul bordo interno indicano
valgismo, ovvero la conformazione delle gambe del soggetto a x. Anna Guglielmi
al riguardo afferma che una simile persone è : << .. Schiva, timida e
forse frustrata sessualmente. Per la posizione squilibrata del corpo soffre di
dolori al collo e alle spalle. .. >>.
Suole consumate all'esterno denotano un
individuo con gambe accentuatamente arcuate. Sempre Anna Guglielmi spiega che :
<< .. La persona può avere le gambe un po’ arcuate ed essere sovrappeso;
avere uno sviluppato senso pratico, ma la tendenza ad essere piuttosto paurosa,
ostile e collerica. Lo squilibrio dell’appoggio sui piedi può causarle dolori
cronici alle spalle.
d ) Gesti che abbiano per oggetto le scarpe
In gran parte dell’Oriente mostrare la suola delle scarpe, cosa
che capita piuttosto normalmente quando si è seduti e s’incrociano le gambe, o
si appoggiano i piedi sulla sedia o sul tavolo,
è considerato un insulto talmente grave da aver causato risse dove vi è
addirittura scappato il morto. La suola delle scarpe infatti è la parte visibile
considerata più infima e sporca del nostro corpo e, a quanto pare, mostrarla in
certe parti del mondo indica una grave mancanza di rispetto. Come se si
ritenesse che l’interlocutore fosse tutt’al più degno di guardare quella parte
del nostro corpo.
In realtà anche in Occidente non
è sempre gradito che l’interlocutore le faccia vedere ma le reazioni sono molto
più contenute.
Togliersi le scarpe in un luogo di culto è una forma di rispetto verso la divinità, alla quale
ci si sottomette levandoci, proprio come facevano gli schiavi davanti ai loro
padroni, uno degli accessori che
maggiormente denotava le persone di rango elevato ( a noi occidentali oggi può
parere strano ma una volta avere un paio di scarpe era un privilegio che solo
poche persone potevano permettersi ).
Battere i tacchi con decisione, accompagnando il gesto
con un piccolo inchino, è un
saluto militare alquanto sofisticato dove il sottoposto, oltre a sottolineare
la sua completa disposizione al comando dell’ufficiale, vi aggiunge anche un rapido
piegamento del corpo e della testa. E’ ancora piuttosto comune nei paesi
germanici dove le gerarchie civili e militari sono state a lungo riservate ai
nobili che avevano il diritto di pretendere dai borghesi segnali di maggiore deferenza.
Toccarsi velocemente le scarpe
mentre si parla con altri, come per
pulirle da qualcosa, serve a rafforzare l’immagine di persona ordinata, precisa
e onesta. Dato infatti che le calzature ricoprono una parte del corpo lontana
dagli occhi, il mostrare ad altri che se ne ha comunque cura serve a rafforzare
l’impressione, voluto o istintivo che sia il gesto, di persona appunto a modo.
Pacori ( vedi bibliografia ), parla di atto difensivo volto a convincere il
prossimo della propria precisione. In realtà credo che il ventaglio delle possibili
spiegazioni sia più ampio : potrebbe indicare, sia una persona che si accorge
di avere la scarpa sporca e non vuole apparire sciatto, oppure denotare un
individuo con disturbo della personalità ossessiva-compulsiva che verifica che
sia tutto perfetto.
e ) Riferimenti bibliografici
Anna
Guglielmi, Il linguaggio segreto del
corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Samy
Molcho, I linguaggi del corpo, Como
I997, Lyra Libri.
Desmond Morris, I gesti nel mondo, Milano 1995, Arnoldo
Mondadori Editore.
Marco Pacori, Il linguaggio del corpo in amore, Milano 2011, Sperling &
Kupfer Editori S.p.A.
Marco Pacori, I messaggi segreti del corpo, Milano 2012, Giunti Editore S.p.A.