Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

mercoledì 27 gennaio 2016

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : undicesimo paragrafo

Similitudini nel DSM-III 

Naranjo[1] spiega che nel DSM-III il 2 può venire identificato sotto il nome : << .. Di “ disturbo istrionico di personalità “, per il quale vengono dati i seguenti criteri diagnostici :
a ) Comportamento eccessivamente reattivo ed espresso in modo intenso, come indicato da almeno tre dei seguenti requisiti :
1 ) emozioni espresse con esagerazione inappropriata; 2 ) tentativo di attirare l’attenzione su di sé; 3 ) timore del dinamismo e dell’eccitamento; 4 ) stimoli minimi danno adito a eccitabilità emotiva; 5 ) scatti di nervi o scoppi d’ira irrazionali.
b ) Disturbi caratteristici nei rapporti interpersonali come indicato da almeno due dei seguenti requisiti :
1 ) gli altri lo sentono superficialmente affascinante e attraente ma privo di genuinità; 2 )  egocentrico, indulgente verso se stesso, considera poco l’altro; 3 ) pieno di sé ed esigente; 4 ) richiesta costante di rassicurazione a causa di sentimenti di dipendenza o di inadeguatezza; 5 )  incline a minacce e tentativi di suicidio a scopo manipolativo. .. >>.




[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio

sabato 23 gennaio 2016

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : decimo paragrafo

E’ attratto dai bambini; è adatto a lavori assistenziali e trascura i disturbi


Al Donatore piacciono i bambini e questo, vuoi perché attratto dalla loro vitalità che gli pare sfrenata e senza limiti, vuoi in quanto comunque bisognosi di protezione. Fornendogliela ovviamente, accresce il proprio orgoglio e nel contempo soddisfa il suo bisogno di amore.
Rohr ed Ebert[1] rilevano che, in casi estremi la tendenza a sedurre gli altri può portare al maltrattamento dei bambini. Non è detto che si tratti per forza di un abuso sessuale quanto di uno sfogo aggressivo che ne rileva appieno l’inermità che anch’essi hanno conosciuto in passato : <<  .. A questo punto, dirigono verso questo oggetto tutto l'amore che si augurano per sé ma che per qualche mo­tivo non possono ottenere. In questo modo amano in fondo solo se stessi. Il loro altruismo apparente è la maniera « le­gittima » di vivere il proprio egoismo. .. >>.
Si consiglia al Donatore, che desiderando aiutare gli altri tende ad annullare se stesso, lavori in professioni socialmente utili. Nel campo del commercio a esempio è facile che s’attardi a curare la relazione col cliente piuttosto che le vendite, risultando così poco adatti al ruolo.
Secondo Beesing, Nogosek e O’ Leary[2] I tipi due, che hanno bisogno di sentirsi utili, accorrono se qualcuno richiede i loro servigi e il bello è che vuole aiutare anche chi non ne ha bisogno e che : << .. Quando non c’è niente da fare per gli altri, non c’è niente da fare in generale. .. >>.
Secondo Rognoni[3] se il 2 è messo di fronte a una richiesta di aiuto che non sa soddisfare si rilassa : << .. Se la persona in questione si accontenta delle sue buone intenzioni. .. >>. Sennò si : << .. Rimprovera non solo di non essere riuscito a fare ciò che ci si aspettava da lui ma anche di non aver saputo dirgli di no .. >>. Se ritiene poi : << .. Di essere  sfruttato, assume un atteggiamento di rifiuto, che generalmente sorprende molto tutti coloro che lavorano con lui. ..  >>.
Sempre l’autore afferma che il Donatore : << .. Trascura i propri disturbi .. >>, sia perché è impegnato a soccorrere gli altri, sia in quanto l’orgoglio gli : << .. Impedisce di riconoscere la propria malattia. .. >>.
Lo studioso inoltre ritiene che il nostro soggetto tenda ad accusare malanni a livello  cardio­circolatorio e digestivo. A suo avviso poi è predisposto alla carie e alle : << .. Malattie della pelle ( allergia, eritemi, dermatiti ), legate all’ansia di piacere agli altri. .. >>.






[1] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
[2] Maria Beesing – Robert J. Nogosek - Patrick H. O’ Leary, L’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1996, San Paolo Edizioni
[3] Andrea Rognoni, L’Enneagramma, Milano 1997, De Vecchi

sabato 16 gennaio 2016

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : nono paragrafo

E’ sicuro, non competitivo, gentile e narcisista


Naranjo[1] spiega che Il Donatore è sicuro di sé ma non come il Perfezionista che, quando sente di star facendo bene : << .. Pretende quanto gli è dovuto come un’autorità .. >>.
Il nostro 2 infatti, che è un inguaribile ottimista ed è incredibilmente ostinato a far si che le cose vadano come vuole lui, oltre a esser : << .. Mosso da una pulsione potente e disinibita : due cose che contribuiscono all’aura di vitalità che .. >>, lo circonda, ama : << .. Soddisfare i suoi desideri con un’audace sicurezza di sé. .. >>.
Ciò, prosegue l’autore, lo rende impulsivo e arrogante. La ricerca del piacere tuttavia, accanto alla conquista affettiva  di chi desidera e più in generale al prediligere rendersi utile, fa si che, nonostante sia appunto audace e presuntuoso, non  senta il bisogno di mettersi in competizione con altri.  
Nella psicologia corrente, spiega ancora il celebre psichiatra, la : << .. Costellazione carat­teriale del tipo Due va sotto il nome di ' personalità isterica ' o ' istrionica '. .. >>.
Altro aspetto interessante del nostro Donatore è la gentilezza, la dolcezza, la calorosità. Una simile disposizione d'altronde non deve trarre in inganno poiché se il 2 non si sente preso in considerazione o adeguatamente beneficato può diventare una furia.
La seduttività del 2 poi, a differenza di quella del Narcisista, non è sorretta da una capacità intellettuale che lo renda adatto a  conquistare l’altro per mezzo del convincimento verbale. La capacità ammaliatrice del nostro Donatore deriva invece : << .. Da un innamoramento di sé più ingenuo, un processo emotivo di amore per se stesso attraverso l’identificazione con l’immagine di sé esaltata e la rimozione dell’immagine rifiutata. .. >>, processo questo che, assieme alla ricerca del piacere, gli dà la convinzione d’essere irresistibile e indispensabile.
Non avendo grande capacità riflessiva e di pensiero infine, il 2 non forgia una propria visione della vita da cui possano discenderne dei valori e una conseguente strategia di comportamento. Costui dunque non fa altro che assumere dall’esterno le idee e i principi che possano renderlo interessante. Salvo poi rigettarli se le cose cambino e gli risulti conveniente modificare le alleanze.



[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio

martedì 5 gennaio 2016

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : ottavo paragrafo

Desidera la libertà, è capriccioso, testardo e delega le responsabilità


La scelta del donatore, di risultare desiderabile agli occhi di persone che “ contano “, comporta una tale costrizione dei propri desideri da generare una grande ira ch’egli controlla sino a quando non gli sembri che ci si approfitti della sua bontà. A questo punto la rabbia repressa esplode.
Lo stesso accade quando, a fronte del beneficio che ne ricava, gli diviene così “ pesante “ continuare a circondare il proprio “ beniamino “ delle solite attenzioni che qualunque sua minima resistenza o critica diventa intollerabile. Giunto a questo punto la frustrazione si trasforma in avversione per ogni norma e coercizione e lo fa reagire testardamente al fine di prevalere a qualunque costo, per principio.
Da qui l’esaltazione della libertà che, venendo concepita come poter fare ciò che vuole, può giungere alla dissolutezza  o un vero e proprio comportamento antisociale.
Una tale licenziosità, spiega Naranjo[1], viene così a giustificare per il 2 : << .. L’ideale della gratificazione degli impulsi e non è soltanto al servizio dell’edonismo ma diventa anche un modo per evitare l’umiliazione di doversi sottomettere al potere di un altro, alle regole sociali e a ogni sorta di limitazione. .. >>, ( << .. Non solo è troppo orgoglioso per adeguarsi a tali regole ma si ribella all'autorità in genere, spesso con fare malizioso e senso dell'umorismo. .. >>.  ).
Altrove il celebre psichiatra[2] scrive : << .. Riuscite a immaginare una femme fatale che rispetta la fila? In banca puntano diritti verso l'ufficio del direttore. Essere al quinto posto in una coda è un'offesa al loro orgoglio. Vogliono godere del privilegio di essere sempre i primi e pensano che non dovrebbero mai aspettare. .. >>.
Ciò connota il nostro tipo come capriccioso e caparbio mentre : << .. Il suo atteggiamento esigente e il suo comportamento insop­portabile .. >>, precisa l’autore, deriverebbero dall’aver voluto misurare l’amore genitoriale. Quindi,  alla fine della fiera : << .. Più si mostrava ' difficile ' e maggiore era la prova di essere amata che voleva ottenere, come se il suo ragionamento fosse qualcosa di simile a ' mi amano nonostante tutto '. .. >>.
Il seguire le voglie del momento e la relativa incostanza, sommate poi al limitato sviluppo delle sue capacità riflessive e tecniche, fa si che il nostro uomo preferisca delegare a terzi il peso delle responsabilità. Del resto il cercar di divenire indispensabile agli altri emotivamente e fattualmente ha proprio lo scopo di poter fruire di altrettanti servigi quando ne abbia la necessità. E’ proprio quando non si sente corrisposto oppure l’altro l’abbia “ deluso “, che in lui si scatenano le ire di cui si è accennato sopra.
Il fatto è tuttavia, precisa il celebre psichiatra[3],  che il Donatore chiede così tanto : << .. Ad amici, parenti e cono­scenze in termini di tempo, sollecitudine ed energie emotive .. >>, che spesso : << .. Gli altri finiscono col sentirsi prigionieri. .. >>.





[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[2] Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
[3] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio. qui l’autore riprende quanto affermato da Catherine R. Coulter in Portraits of Homeopathic Medicines, primo volume North Atlantic Books, Berkeley 1986