Desidera la libertà, è capriccioso, testardo
e delega le responsabilità
La scelta del donatore, di risultare
desiderabile agli occhi di persone che “ contano “, comporta una tale
costrizione dei propri desideri da generare una grande ira ch’egli controlla
sino a quando non gli sembri che ci si approfitti della sua bontà. A questo
punto la rabbia repressa esplode.
Lo stesso accade quando, a fronte del
beneficio che ne ricava, gli diviene così “ pesante “ continuare a circondare
il proprio “ beniamino “ delle solite attenzioni che qualunque sua minima
resistenza o critica diventa intollerabile. Giunto a questo punto la
frustrazione si trasforma in avversione per ogni norma e coercizione e lo fa
reagire testardamente al fine di prevalere a qualunque costo, per principio.
Da qui l’esaltazione della libertà che,
venendo concepita come poter fare ciò che vuole, può giungere alla
dissolutezza o un vero e proprio
comportamento antisociale.
Una tale licenziosità, spiega Naranjo, viene così a
giustificare per il 2 : << .. L’ideale della gratificazione degli impulsi
e non è soltanto al servizio dell’edonismo ma diventa anche un modo per evitare
l’umiliazione di doversi sottomettere al potere di un altro, alle regole
sociali e a ogni sorta di limitazione. .. >>, ( << .. Non solo è troppo orgoglioso per adeguarsi a tali regole ma si ribella
all'autorità in genere, spesso con fare malizioso e senso dell'umorismo. .. >>.
).
Altrove il celebre psichiatra[2]
scrive : << .. Riuscite a immaginare una femme fatale che rispetta la
fila? In banca puntano diritti verso l'ufficio del direttore. Essere al quinto
posto in una coda è un'offesa al loro orgoglio. Vogliono godere del privilegio
di essere sempre i primi e pensano che non dovrebbero mai aspettare. ..
>>.
Ciò connota il nostro tipo come
capriccioso e caparbio mentre : << .. Il suo atteggiamento esigente e il
suo comportamento insopportabile .. >>, precisa l’autore, deriverebbero
dall’aver voluto misurare l’amore genitoriale. Quindi, alla fine della fiera : << .. Più si
mostrava ' difficile ' e maggiore era la prova di essere amata che voleva
ottenere, come se il suo ragionamento fosse qualcosa di simile a ' mi amano
nonostante tutto '. .. >>.
Il seguire le voglie del momento e la
relativa incostanza, sommate poi al limitato sviluppo delle sue capacità
riflessive e tecniche, fa si che il nostro uomo preferisca delegare a terzi il
peso delle responsabilità. Del resto il cercar di divenire indispensabile agli
altri emotivamente e fattualmente ha proprio lo scopo di poter fruire di
altrettanti servigi quando ne abbia la necessità. E’ proprio quando non si
sente corrisposto oppure l’altro l’abbia “ deluso “, che in lui si scatenano le
ire di cui si è accennato sopra.
Il fatto è tuttavia, precisa il celebre
psichiatra, che il Donatore chiede così tanto : <<
.. Ad amici, parenti e conoscenze in termini di tempo, sollecitudine ed
energie emotive .. >>, che
spesso : << .. Gli altri
finiscono col sentirsi prigionieri. .. >>.
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Claudio Naranjo, Gli
Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini
Editore
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio. qui l’autore riprende quanto affermato da
Catherine R. Coulter in Portraits of
Homeopathic Medicines, primo volume
North Atlantic Books, Berkeley 1986