Secondo
Anna Guglielmi[1] il
dito mignolo : << .. Indica come vogliamo apparire socialmente. C’è chi,
ad esempio, pensando di sembrare socialmente più elevato e di buone maniere, afferra
la tazzina del caffè con il dito mignolo ben sollevato e in vista, assumendo
una posa affettata.
Gli
inglesi per questo tipo di persone avevano coniato un termine, ora usato spesso
nel modo sbagliato, snob (s-nob: deriva dal latino sine nobilitate, cioè “senza
nobiltà”), per indicare quelle persone che posano per apparire diverse e
socialmente più elevate di quanto non siano. .. >>.
Samy Molcho tuttavia non pare della stessa opinione.
Costui infatti afferma che : << .. In epoca barocca la società aristocratica aveva sviluppato un codice di
comportamento in cui l’eleganza del movimento della mano svolgeva un ruolo
molto importante. Il dito mignolo doveva essere tenuto sempre un po’ scostato
dalle altre dita. .. >>.
L’autore
dunque, a differenza dell’autrice sopra citata è dell’avviso che le radici del
gesto siano realmente nobili anche se magari oggi non sono più seguite tanto dall’aristocrazia
quanto da persone che vogliano figurare particolarmente raffinati.
b ) I gesti con
il mignolo
Con la premessa che le pose con i
mignoli descritti di seguito sono stati studiati nella seconda metà del secolo
scorso e quindi che non ho dati confermanti il fatto che siano ancora
egualmente diffusi, in Italia e in special modo nel napoletano è in uso agganciare i mignoli per indicare che
colui di cui si parla ha relazioni importanti e quindi che si tratta di una
persona furba. Un poco dappertutto invece ma soprattutto tra i bambini arabi i
mignoli, o in qualche casi gli indici agganciati,
simbolizzano l’amicizia.
A Bali sollevare il mignolo mentre le altre dita vengono tenute piegate dal
pollice vuole significare un qualcosa di cattivo. Da quelle parti infatti
il dito in questione è considerato negativamente mentre, all’opposto, il
pollice viene reputato essere buono. Un poco ovunque ma, soprattutto nei paesi
mediterranei, tenerlo alzato simbolizza il pene e rivolgerlo a qualcuno è
offensivo poiché sta a indicare che lo ha piccolo. Sempre in Europa e
Sudamerica viene utilizzato per sottolineare la magrezza eccessiva di chi si
sta parlando. In Giappone il tenerlo alzato simbolizza la donna mentre il
pollice, ovvero il dito più grosso, l’uomo. Non ha valenza negativa : alzandolo
s’intende solo riferirsi a un qualcuno di sesso femminile che può essere
un’amica, un’amante o la moglie. In Europa ma soprattutto in Francia porlo
alzato ( sempre tenendo le altre dita piegate dal pollice ), vicino
all’orecchio piegando leggermente la testa verso di lui, simboleggia un
uccellino che stia riferendogli qualcosa all’orecchio. Viene usato quando si
spiattella un qualcosa di delicato riguardo a qualcuno ma non si vuole spiegare
chi sia la fonte.
In Medio Oriente, agganciare i mignoli muovendo le braccia
lateralmente avanti e indietro come si segasse qualcosa è riferito a
persone che stiano disputando tra loro
con alterne fortune.
Nei Paesi Arabi invece e
soprattutto tra i bambini di quei posti, separare
bruscamente i mignoli agganciati sta a significare l’intenzione di porre
fine a un’amicizia.
c ) Riferimenti
bibliografici
Anna
Guglielmi, Il linguaggio segreto del
corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Samy Molcho, I linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri
Desmond
Morris, I gesti nel mondo, Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A
Anna
Guglielmi, Il linguaggio segreto del
corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Samy
Molcho, I linguaggi del corpo, Como
I997, Lyra Libri