Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

sabato 23 gennaio 2016

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : decimo paragrafo

E’ attratto dai bambini; è adatto a lavori assistenziali e trascura i disturbi


Al Donatore piacciono i bambini e questo, vuoi perché attratto dalla loro vitalità che gli pare sfrenata e senza limiti, vuoi in quanto comunque bisognosi di protezione. Fornendogliela ovviamente, accresce il proprio orgoglio e nel contempo soddisfa il suo bisogno di amore.
Rohr ed Ebert[1] rilevano che, in casi estremi la tendenza a sedurre gli altri può portare al maltrattamento dei bambini. Non è detto che si tratti per forza di un abuso sessuale quanto di uno sfogo aggressivo che ne rileva appieno l’inermità che anch’essi hanno conosciuto in passato : <<  .. A questo punto, dirigono verso questo oggetto tutto l'amore che si augurano per sé ma che per qualche mo­tivo non possono ottenere. In questo modo amano in fondo solo se stessi. Il loro altruismo apparente è la maniera « le­gittima » di vivere il proprio egoismo. .. >>.
Si consiglia al Donatore, che desiderando aiutare gli altri tende ad annullare se stesso, lavori in professioni socialmente utili. Nel campo del commercio a esempio è facile che s’attardi a curare la relazione col cliente piuttosto che le vendite, risultando così poco adatti al ruolo.
Secondo Beesing, Nogosek e O’ Leary[2] I tipi due, che hanno bisogno di sentirsi utili, accorrono se qualcuno richiede i loro servigi e il bello è che vuole aiutare anche chi non ne ha bisogno e che : << .. Quando non c’è niente da fare per gli altri, non c’è niente da fare in generale. .. >>.
Secondo Rognoni[3] se il 2 è messo di fronte a una richiesta di aiuto che non sa soddisfare si rilassa : << .. Se la persona in questione si accontenta delle sue buone intenzioni. .. >>. Sennò si : << .. Rimprovera non solo di non essere riuscito a fare ciò che ci si aspettava da lui ma anche di non aver saputo dirgli di no .. >>. Se ritiene poi : << .. Di essere  sfruttato, assume un atteggiamento di rifiuto, che generalmente sorprende molto tutti coloro che lavorano con lui. ..  >>.
Sempre l’autore afferma che il Donatore : << .. Trascura i propri disturbi .. >>, sia perché è impegnato a soccorrere gli altri, sia in quanto l’orgoglio gli : << .. Impedisce di riconoscere la propria malattia. .. >>.
Lo studioso inoltre ritiene che il nostro soggetto tenda ad accusare malanni a livello  cardio­circolatorio e digestivo. A suo avviso poi è predisposto alla carie e alle : << .. Malattie della pelle ( allergia, eritemi, dermatiti ), legate all’ansia di piacere agli altri. .. >>.






[1] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
[2] Maria Beesing – Robert J. Nogosek - Patrick H. O’ Leary, L’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1996, San Paolo Edizioni
[3] Andrea Rognoni, L’Enneagramma, Milano 1997, De Vecchi

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