Passivo-aggressivo, è impavido e solitario.
Il 5 è
un passivo-aggressivo perché, pur non combattendo apertamente le richieste invise, evita di
soddisfarle. Un comportamento del genere tuttavia, che non prelude a una
brillante risoluzione del problema in quanto il nostro tipo teme uno scontro
aperto, fa si che, sia la propria l’autostima, sia l’opinione che ha del
prossimo non sia molto alta. Come l’1 ossessivo dunque, manifesta una forte
ambivalenza solo che questi la combatte autodisciplinandosi a essere ordinato,
preciso, scrupoloso e competitivo, in modo da sentirsi Ok in un mondo che non
lo è mentre il 5, che non riesce a fare come quello, né a organizzarsi
diversamente, non sfugge l’interiore convivenza di pulsioni
opposte. Rimane così preda dell’irresolutezza e manifesta comportamenti
contraddittori, a volte bizzarri e imprevedibili.
Secondo Naranjo il 5 manca : << .. Di capacità pratiche .. >>, e ha : << .. Ripugnanza per ogni specie di pubblicità.
.. >>. Si : << .. Lascia tormentare e sfruttare nel modo più
indegno purché lo si lasci seguire in pace il corso delle sue idee .. >>, ed è : << .. Cattivo
docente giacché nell’esercizio della sua attività didattica pensa alla materia
d’insegnamento invece di limitarsi a esporla. .. >>.
Avendo poi bloccato i sentimenti suscitati
da un qualsiasi oggetto, colpisce per : << .. La sua tranquillità o passività o anche per un razionale dominio di sé
.. >>. Data una simile premessa ne
deriva pure la mancanza : << .. Di qualsiasi effusione e l’oggetto, se ne è cosciente, ha costantemente
l’impressione di essere tenuto in poco conto. .. >>.
Può inoltre : << .. Facilmente
porre a un altro il problema generale del perché si esista e quale sia la
ragion d’essere degli oggetti .. >>, dato che secondo lui : << ..
Tutto ciò che è essenziale accade senza di noi. .. >>.
Il 5 non ha paure perché la : << ..
Perdita di consapevolezza dei sentimenti e anche un’interferenza con
l’insorgere del sentimento .. >>, conducono all’insensibilità.
Sempre secondo Naranjo[4] i 5 vivono : << .. Un'atmosfera di occultamento. Non si svelano direttamente e sono le
persone più nascoste di tutte.
Anche i Sei hanno paura ma non sono altrettanto nascosti. Non nascondendosi sono più in contatto con
le loro paure; mentre, nascondendosi, i Cinque non lo sono. I Cinque non hanno paura perché evitano le
situazioni che la risveglierebbero. Naturalmente
possono dire : " Non ce la faccio a parlare a mio padre ", " Non
oso parlare al mio capo ", " Non me la sento di chiedere un aumento ",
" Non ho il coraggio! ". Ma questo non è sentire la paura, è una
fantasia su ciò che potrebbe fare paura. Spesso questo carattere anticipa la
paura. Spinti .. >>, però : << .. Da altri a fare qualcosa, si rendono conto che non hanno paura. Pertanto,
quando non evitano le cose, capiscono di non essere intimoriti come
immaginavano. Può trattarsi di un'angoscia inconscia.
Non sentire e non agire ma essere osservatori della vita, conduce naturalmente alla sensazione di
non stare vivendo e ciò può stimolare un desiderio di esperienze. Dal conflitto tra la paura e il desiderio
di esperienze nasce la sete di conoscenze e il desiderio di vivere senza
entrare nella vita. .. >>
Secondo la Palmer i : << .. Cinque si sentono vivi quando sono soli. Spesso .. >>, dunque : << .. Devono allontanarsi dagli altri per ricaricare le batterie e lasciar
emergere i sentimenti che hanno sospeso mentre erano in compagnia. ..
>>. La cosa fa si che amino :
<< .. Stare in compagnia dei
propri pensieri e, a meno che la privacy non diventi isolamento, raramente sono
annoiati per non avere nulla da fare.
.. >>.
Visto poi che : << .. Non cercano
l’approvazione degli altri, vogliono l’indipendenza economica .. >>,
ed : << .. Esigono la libertà di
andare e venire a piacere .. >>, possono
vivere in piena autonomia : << .. Rimanendo in casa in felice compagnia dei propri progetti e fantasie.
.. >>. Solo che : << .. L’amore della privacy diventa solitudine se
il Cinque si isola e non esce più da se stesso. .. >>. E’ in questo frangente che, se : << .. Nasce un desiderio di
contatto, si accorge della difficoltà di
andare verso gli altri e di quanto spesso rimane a osservare la vita che
trascorre. .. >>.
Essendo comunque umani, spiega
Naranjo,
e : << .. Avendo bisogno di relazioni, concentrano tutto in una o due amicizie. Da ciò nasce una grande
necessità di avere fiducia, il bisogno di fidarsi con grande intensità di questi pochi eletti. .. >>.
Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma
2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma
2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
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