Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

sabato 13 gennaio 2018

Gli scontati gesti localizzati sulle tempie



a ) Gesti significanti pazzia o intelligenza

Il dato più significativo riguardante la regione sta nell’istintiva correlazione che viene fatta tra essa e il cervello, quasi come se le tempie fossero la porta che conduce direttamente a quello. Ne consegue quindi che quasi tutti i gesti che le riguardino abbiano come oggetto appunto l’intelligenza.
Non è un caso dunque che toccarsi la tempia con l’indice e poi allontanare bruscamente il dito in avanti indichi l’avere avuto una grande idea, gesto che è comune soprattutto in Europa.
Samy Molcho ( vedi bibliografia ) sostiene che ci si accarezza le tempie  quando si cercano pensieri nuovi e quindi, guarda caso, viene di nuovo tirato in ballo il collegamento raziocinio e tempie. Ma il bello viene adesso.
Nel mondo occidentale è piuttosto comune vedere l’indice avvitato nella tempia ( in Italia Meridionale  si fa la stessa cosa avvitando però pollice e indice ), per far intendere che colui a cui ci si riferisce è pazzo.
In Giappone ha lo stesso significato il descrivere sulla tempia un piccolo cerchio con l’indice. Addirittura Desmond Morris ( vedi bibliografia ) apriva un distinguo specificando che in passato il senso da darsi a quel movimento era più spregiativo se il dito girava in senso antiorario e questo in quanto era come se il cervello venisse paragonato a un orologio caricato al contrario. Oggi però i tempi sono cambiati e molti significati tradizionali, soprattutto quelli che si differenziavano per sottilissime sfumature, sono ormai confusi.
In tutto il mondo però è altrettanto in uso una variante dei gesti precedenti, ovvero il picchiettarsi con l’indice sulla tempia, sia quando si consideri l’altro un matto, sia quando si voglia definirlo come molto intelligente ( questa interpretazione è comune in Olanda dove ha pure lo stesso significato l’avvitare l’indice contro una tempia ).
Sempre in Occidente è piuttosto comune mimare l’azione di spararsi alla tempia; gesto che indica, spesso scherzosamente, che ci si vorrebbe suicidare a causa dei pasticci che si sono fatti, presunti o reali che siano.

b ) Gesti significanti che l’altro è stupido o è oggetto di tradimenti

In Italia è comune  vedere i bambini che dileggiano simpaticamente altri toccando con i pollici le tempie mentre le altre dita vengono allargate verso l’esterno. Così facendo simbolizzano la presenza delle lunghe orecchie d’asino attaccate ai lati della testa dell’animale. Mostrando ciò intendono comunicare che si considera tale l’interlocutore.
In tutto il mondo invece è comune appoggiare  i due indici tesi contro le tempie, a simbolizzare le corna del toro. Solo che, in questo caso, invece di prenderlo a esempio quale simbolo della forza dell’animale vengono usate per dileggiare coloro che sono stati traditi dalle mogli o dai mariti.
Pare che soprattutto in Siria per svilire i cornuti  si usi che i pollici tocchino le tempie e le dita aperte vengano sventagliate ( corna ramificate ), contro l’interlocutore.

c ) Riferimenti bibliografici

Samy Molcho, I linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri
Desmond Morris, L’uomo e i suoi gesti, Milano, V edizione 1987, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A


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