a
) Gesti significanti pazzia o intelligenza
Il dato più significativo riguardante la regione sta nell’istintiva
correlazione che viene fatta tra essa e il cervello, quasi come se le tempie
fossero la porta che conduce direttamente a quello. Ne consegue quindi che quasi tutti i gesti che le riguardino
abbiano come oggetto appunto l’intelligenza.
Non è un caso dunque che toccarsi
la tempia con l’indice e poi allontanare bruscamente il dito in avanti
indichi l’avere avuto una grande idea, gesto che è comune soprattutto in
Europa.
Samy Molcho ( vedi bibliografia )
sostiene che ci si accarezza le tempie quando si cercano pensieri nuovi e quindi,
guarda caso, viene di nuovo tirato in ballo il collegamento raziocinio e tempie.
Ma il bello viene adesso.
Nel mondo occidentale è piuttosto comune vedere
l’indice avvitato nella tempia ( in
Italia Meridionale si fa la stessa cosa
avvitando però pollice e indice ), per far intendere che colui a cui ci si
riferisce è pazzo.
In Giappone ha lo stesso significato il descrivere sulla tempia un piccolo
cerchio con l’indice. Addirittura Desmond Morris ( vedi bibliografia )
apriva un distinguo specificando che in passato il senso da darsi a quel
movimento era più spregiativo se il dito girava in senso antiorario e questo in
quanto era come se il cervello venisse paragonato a un orologio caricato al
contrario. Oggi però i tempi sono cambiati e molti significati tradizionali,
soprattutto quelli che si differenziavano per sottilissime sfumature, sono
ormai confusi.
In tutto il mondo però è altrettanto in
uso una variante dei gesti precedenti, ovvero il picchiettarsi con l’indice sulla tempia, sia quando si consideri
l’altro un matto, sia quando si voglia definirlo come molto intelligente ( questa
interpretazione è comune in Olanda dove ha pure lo stesso significato l’avvitare
l’indice contro una tempia ).
Sempre in Occidente è piuttosto comune mimare
l’azione di spararsi alla tempia;
gesto che indica, spesso scherzosamente, che ci si vorrebbe suicidare a causa
dei pasticci che si sono fatti, presunti o reali che siano.
b ) Gesti significanti che
l’altro è stupido o è oggetto di tradimenti
In Italia è
comune vedere i bambini che dileggiano
simpaticamente altri toccando con i pollici le tempie mentre le altre dita
vengono allargate verso l’esterno. Così facendo simbolizzano la presenza delle lunghe orecchie d’asino attaccate ai
lati della testa dell’animale. Mostrando ciò intendono comunicare che si
considera tale l’interlocutore.
In tutto il mondo
invece è comune appoggiare i due indici tesi contro le tempie, a
simbolizzare le corna del toro. Solo che, in questo caso, invece di prenderlo
a esempio quale simbolo della forza dell’animale vengono usate per dileggiare
coloro che sono stati traditi dalle mogli o dai mariti.
Pare che soprattutto
in Siria per svilire i cornuti si usi
che i pollici tocchino le tempie e le dita aperte vengano sventagliate ( corna ramificate ), contro
l’interlocutore.
c ) Riferimenti bibliografici
Samy Molcho, I linguaggi del corpo, Como I997, Lyra Libri
Desmond Morris, L’uomo e i suoi gesti, Milano, V edizione 1987, Arnoldo Mondadori Editore
S.p.A.
Desmond Morris, I gesti nel mondo, Milano
1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A
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