Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

giovedì 2 luglio 2015

Il Tipo 1 dell'Enneagramma, detto anche Perfezionista : quarto paragrafo

 

      

      In quanto moralista vuole battersi per una     giusta causa


L’essere stato allevato nell’ottica che si debba fare bene ed essere buoni ha comportato, per l’1, l’assoggettamento a una così dura autodisciplina da non poter sopportare la mollezza, il pressapochismo e i vizi altrui.
La sua integrità morale tuttavia,  nel caso come già accennato che l'1 reagisca dominato da passioni risibili come la gelosia o l’invidia, non gli consente di sfogare la propria rabbia sugli altri. Ciò significa che si conterrà sino a quando, dopo aver ponderato per benino il caso, non si sia messo in condizione d’essere inattaccabile. E’ solo a questo punto che la coscienza gli permetterà  di esplodere il livore represso contro l’ennesimo torto giocatogli dal prossimo.
Così accade, spiega la Palmer[1], che : << .. Quando sono sicuri della propria posi­zione, i Perfezionisti si trovano a disposizione potenti ondate di energia. Il critico interno si ritira ( .. ) e allora  l'espressione della rabbia trattenuta è sentita come liberante. .. >>.
Il fatto di percepirsi migliore dunque, fa si che il nostro Tipo si senta in diritto di far regnare il bene per mezzo di strumenti propri della rabbia quali la critica, la prepotenza e la volontà di dominio. Di tali modi però, non avverte il legame con una passione esecrabile come l’ira, visto che i nobili fini perseguiti fanno si ch’essa appaia necessaria piuttosto che un malanno. E questo anche se  poi per raggiungere i suoi scopi elevati potrebbe essere costretto a torturare, uccidere, ferire, tradire, eccetera.
Al riguardo perciò Naranjo[2] scrive : << .. Siamo di fronte a una persona cui piace lottare per  una giusta causa. Ma sarebbe un errore pensare che sia la causa a stimolarlo alla lotta, perché la verità è l'opposto : la sua aggressività necessita di una giusta causa per sentirsi giustificata. .. >>.
In questo caso il considerarsi generoso e libero da interessi personali : << .. Diventa un passaporto per il potere, una strategia. Sostenendo una purezza che ra­senta la religiosità, l'Uno manipola gli altri attraverso la  'moralità ', o meglio il moralismo. " Tu devi .. ", " Al rogo se non .. ". L'impurità della persona ' pura ' sta appunto nella manipolazione implicita del culto della purezza. Se ci chiediamo dove sia la mancanza di virtù in una persona eccessivamente virtuosa, dobbiamo concludere che si cela appunto dietro questo eccesso di virtù : il ricorso alla virtù per distinguersi, per godere di speciali privilegi, per sentirsi superiore. Diversamente da ciò che afferma, la virtù del Purita­no non è bontà amorevole ma un mezzo per comperare amore. Riecheggia il comportamento del bambino che, comportandosi palesemente bene, sta dicendo: " Vedi come sono bravo? Adesso dammi quello che mi merito! " .. >>..
Si ha quindi a che fare con una personalità che :
a ) sebbene secondo Naranjo[3] sia : << .. Critica ed esigente non .. >>, è : << .. Odiosa e sgarbata .. >>, o violenta ma è un tipo : << .. Controllatissimo e più che educato .. >>;
b ) per la Palmer[4] gli 1 diventano : << .. Consapevoli della propria rabbia. .. >>, quando arrivano : << .. Al punto di rottura .. >>. Nutrono poi : << .. Giudizi rigorosi che, nel linguaggio del corpo si traducono in rigidità muscolare .. >>, e : << .. Criticano in continuazione i comportamenti altrui ma, ( .. ) credono di farlo perché ' oggi sono molto ca­rico ', o ' forse sono un po' irritato ', o ' mi sono stancato troppo '. .. >>.  Tanto è vero che di solito, dicono Rohr ed Ebert[5] è chi li : << .. Circonda .. >>, a capire per primo che in realtà sono furiosi.




[1] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[2] Claudio Naranjo, Gli Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore
[3] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[4] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[5] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni

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