Sforzandosi di essere come l’altro vuole cura l’immagine di sé invece del
vero sé, inganna ed è individualista.
Il Donatore, che fa l’impossibile per presentarsi in un modo che coloro
che stima reputino irresistibile, è attento esclusivamente alla propria immagine
piuttosto che alla cura del vero sé. Tant’è vero che cerca di agire come pensa
dovrebbe fare il personaggio che interpreta invece di muoversi come vuole
veramente. Del resto è proprio il cercare di rimanere coerente con il profilo
di alto livello ch’egli ha deciso di assumere a farlo sentire superiore,
insuperbendolo.
Da qui la sua allegria che differisce della tristezza dell’invidioso in
quanto, sebbene pure lui cerchi di fare il piacione, deve fare i conti con una
minore sicurezza personale.
Il fatto poi che cerchi di essere e fare come gl’interlocutori desiderano
invece che come gli pare ed esalti peraltro le sue profferte amorose, lo qualificano
come un fine seduttore che, in quanto tale, non è detto sia sincero.
In fondo infatti, se l’obiettivo di una bella donna è la conquista amorosa
di un uomo di vaglia ( ed essendo così attraente non pretenderà di meno ), oppure
l’entrare nelle grazie di un personaggio di potere, dovrà circondarlo di
attenzioni ( sessuali e non ), che inducano il bersaglio a crederla innamorata o
comunque fortemente attratta da lui e questo indipendentemente dal fatto ch’ella
lo sia veramente.
Per Naranjo
un simile orientamento nasce dal tentativo dei figli ( in particolar modo dalle
bambine) di ottenere particolari concessioni da parte di una figura paterna già
di per sé intenerita dalle loro grazie. Fenomeno che in età adulta e in una
società dominata dalle figure maschili diventa il modo con cui la donna, o
comunque uomini altamente seduttivi, incrementano i privilegi e la propria
sfera d’influenza.
Decantandosi come capace di adorazione incondizionata infatti, il nostro
Donatore non fa altro che vellicare la speranza altrui di poter tacitare una delle
nostre necessità fondamentali, con la conseguenza negativa che : << .. Questa
industria dell’amore simulato, coltivando il nostro inganno rispetto all’amore
vero, interferisce con il nostro sviluppo affettivo. .. >>.
La simulazione di una venerazione non sempre provata del resto fa si che
ci sia : << .. Sempre qualcosa di eccessivo nell'espressione delle
emozioni nel tipo Due, sia per quanto riguarda la tenerezza, sia l'aggressività.
Il loro entusiasmo è troppo estatico, le loro crisi di rabbia troppo
manipolative. Presentano una falsa immagine per uno scopo, emozioni per un
fine. .. >>.
Lo “ spendersi bene “infine, per accattivarsi un altro che compensi la
sua dedizione lo connota come individualista. Il suo sex appeal infatti lo fa
credere speciale e quindi inorgoglire e ciò costituisce una condizione poco
adatta a una sincera socievolezza. Non è un caso che il celebre psichiatra
scriva : << .. Che solidarietà chiediamo a una donna che ci incanta? ..
>>.
Claudio Naranjo, L’ego patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.
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