Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

lunedì 30 novembre 2015

Il Tipo 2 dell'Enneagramma, detto anche Donatore : quarto paragrafo

Il Donatore rimuove i bisogni “ Emozionalizzando “


Il fatto che il Donatore cerchi di piacere alle persone che reputa importanti arrivando al punto di voler condividere il loro pensiero, comporta la rimozione dei propri bisogni. Di modo che, spiega Naranjo[1], la : << .. Persona agisca spinta dagli impulsi senz’averne coscienza. ..  >>. E’ per questa ragione che il nostro soggetto manifesta : << .. Un atteggiamento irresponsabile e ci dà la sensazione dell’inganno. .. >>.
Le attestazioni d’affetto di chi gli vuol bene del resto, sommate alle impressioni di debolezza che gli suscita chi sia soggiogato dalle proprie occorrenze, lo inorgogliscono. Non potrebbe essere diversamente visto che, grazie alla propria capacità interiore, se ne sente immune. Reputandosi più forte del prossimo d’altronde attenua l’invidia dato ch’essa imperversa laddove le esigenze individuali non riescano a trovare soluzione ed è per la stessa ragione che nel contempo può concedersi d’essere più generoso della media.
Il mettere in secondo piano i propri bisogni che per altro, spiega la Palmer[2], è funzionale all’ottenere l’approvazione di chi egli desidera perché non è detto che costui li approverebbe, fa si poi che spesso il donatore abbia la sensazione : << .. Di stare ingannando gli amici .. >>, sebbene comunque senta che : << .. Ogni amicizia è vissuta  sinceramente e alcune in modo molto profondo .. >>.
Si tratta dunque di persone che : << .. Sanno accontentare meglio gli altri che se stessi. Un bambino la cui sicurezza dipende dalla disponibilità a dare .. >>, e che riesce a fare ciò, afferma Naranjo[3], emozionalizzando. Fenomeno che consiste nel distogliere : << .. L’attenzione dalla consapevolezza del bisogno o, più precisamente, da una rappresentazione intellettuale dell’istinto. .. >>.
In che modo? Privilegiando “ l’ascolto “ degli impulsi e ampliandone l’importanza, di modo ché paia indispensabile darvi sfogo. Non solo! Perché il soggetto riesca a distrarre efficacemente l’attenzione dalle vere necessità emotive deve far si che l’attrazione rappresentata dei moti istintivi non s’abbassi mai al di sotto di una certa soglia, da qui la sua : << .. Sete insaziabile di intensità. .. >>, che lo rende preda di fervori tanto esagerati quanto passeggeri. Passioni che se non vengono immediatamente sostituite da quelle al momento ipervalutate lo deprimono.
D’altronde, spiega ancora l’autore, la sua : << .. Incapacità di vivere una vita autentica ( perché si è occupati a mettere in scena un’immagine ideale per un pubblico scelto di tifosi .. ), >>, fenomeno di cui non è consapevole poiché : << .. L’euforia, la vitalità, e l’esuberanza superficiale .. >>, distolgono la sua attenzione dal riconoscere : << .. Quello che è .. >>, genera nel nostro Donatore un malessere non ben distinto che Naranjo definisce di vuoto. Responsabile a sua volta del : << .. Dolore dei sintomi isterici .. >>, de : << .. L’erotismo .. >>, del tipo e de : << .. L’attaccamento morboso ai rapporti affettivi .. >>.
Ecco perché : << .. Questo dolore può essere trasformato in libido .. >>, e : << .. Se interpretato come senso di mediocrità personale alimenta il desiderio di eccellere che contraddistingue la natura dell’orgoglio. .. >>.
L’uomo dunque non è una macchina a cui sia facile amare a comando e la pressione esercitata dalle richieste primarie sottovalutate dal 2, che tipicamente sono d’affetto sincero, vengono quindi tacitate da reazioni stordenti come mangiare smodatamente o provare forti emozioni. Altro modo per rintuzzarle, spiega ancora Naranjo è il voler essere bene accetto a tutti i costi ( istrionismo ), o l’adottare comportamenti materni o di sostegno emotivo che inducano gli altri a fare altrettanto.






[1] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[2] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[3] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio

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