E’ un emotivo che
vuole piacere ma la sua generosità non è disinteressata.
Il fatto che
il nostro Donatore sfrutti il suo fascino per accattivarsi la simpatia e
l’affetto dei genitori e più in generale degli adulti sensibili alle sue
carinerie ( invece di coltivare la forza e l’autonomia in sé ), fa si che la
sua sicurezza e l’autostima non dipendano dai risultati della propria
creatività o capacità professionale, bensì dalla quantità di rassicurante
intimità che riesce a instaurare.
Non è un caso
infatti, spiegano Baron e Wagele, che non essendo al
centro dei suoi interessi la cura di capacità analitiche, organizzative e decisionali
particolari, rifiuti i complimenti pensando di non averli meritati, si sminuisca
d’importanza e contraccambi generosamente i favori.
Così come non
stupisce il fatto che, non sentendosi sicuro nel campo del problem solving e vista
l’attenzione accordata alla conquista dei favori del prossimo più intrigante,
cosa che peraltro lo fa andare “ in tilt
“ nel caso che quello mostri disinteresse o disapprovazione, tenda a essere, scrive
Naranjo : << ..
Cordiale, servizievole, sensibile, comprensivo .. >>.
Tutto ciò,
ovvero la dipendenza del suo benessere interiore dallo sfruttamento e dal
perfezionamento della seduttività ispirata dal bell’aspetto e dal modo di fare
gradevole al fine d’instaurare con il prossimo una rassicurante complicità, lo
connota come un emotivo.
Anzi, dice
Naranjo : << .. Il più
emotivo di tutti i tipi .. >>, dato che il suo temperamento : << ..
riflette una disattivazione e svalutazione dell’intelletto al servizio del
predominio dell’emozione – che a sua volta serve segretamente la volontà -, che
la si chiami passione o ardore, capriccio, insistenza o semplicemente
desiderio. .. >>.
Si ha dunque a
che fare con un tipo che non intende affermarsi sulla pelle degli altri, cosa
per cui peraltro non è attrezzato, bensì “ legandoli a sé “ compiacendoli e
divenendo loro indispensabili. Quando vi riesce la sua autostima sale alle
stelle mentre qualunque segnale meno che buono l’intacca decidendolo
immediatamente a ripristinare la “ vicinanza “ interrotta.
Alla luce di
tutto ciò gli autori definiscono il nostro Donatore un seduttivo che, secondo
Naranjo, nel caso sia donna, cerca
di diventare la : << .. Prediletta dal padre .. >>, per dimenticare
la : << .. Frustrazione .. >>, derivante : << .. Dall’esperienza
di “ relativo “ rifiuto da parte della madre .. >>.
Sempre
l’autore ricorda che se è vero però
che il 2 : << .. Prospera quand’è indispensabile, perché in questo modo
riceve conferme come persona .. >>, è altrettanto vero che non è detto
che cerchi di diventarlo “ soccorrendo “ ( che è più tipico di un’altra
personalità, ovvero il 9 ). Al nostro tipo infatti è più congeniale dare :
<< .. “ Appoggio emotivo “ .. >>, tant’è vero che, adottando : << .. Uno stile
infantilmente subordinato ma ingannevole .. >>, e spesso : << .. Contemporaneamente
tenero e aggressivo .. >>, questa personalità : << .. E’
meglio descritta dalla parola “ amante “, più che soccorritore “ .. >>.
Se da piccolo
del resto, il cercare di entrare nelle grazie dei genitori lo rassicura
emotivamente e lo avvantaggia affettivamente e materialmente poiché il genitore
che lo preferisce sarà sicuramente più generoso con lui che con altri, col
passare degli anni e delle complicazioni della vita le attenzioni del nostro 2
saranno rivolte ad ammaliare persone che contano e che quindi contraccambino le
sue gentilezze aiutandolo concretamente.
I Donatori
dunque adottano una strategia adescatoria, dove la generosità non
è disinteressata ma sottintende una contropartita. Offrendo aiuto infatti il 2
confonde l’umiliazione causata dal non essere in grado di provvedere a sé
autonomamente e trae motivo di orgoglio per le profferte e la stima che gli si
dimostra.
Non è un caso quindi
che la Palmer,
affermi : << .. Se i risultati tardano, c'è una buona dose di
recriminazione .. >>, per indurre
i debitori a restituirgli al più presto il piacere.
Il nostro Donatore
pertanto non può avere tutta quella capacità di amore per il prossimo che
sbandiera. Solo che non può convenirne perché, come dice Naranjo : << .. Sennò
dovrebbe ammettere che in realtà cerca qualcuno che gli dedichi la propria vita
senza ricevere gran ché in cambio .. >>.
L’offrire
aiuto del resto, spiega ancora la Palmer, agisce : << .. A livello inconscio ..
>>. Ecco perché :
a ) <<
.. Molti 2 dicono di non accorgersi quando scivolano in sentimenti di fusione
con un’altra persona, e che non sono consapevoli che l’abitudine a presentare
le qualità desiderabili per l’altro è dichiaratamente e apertamente seduttiva
.. >>;
b ) <<
.. Se la manovra di seduzione è inconscia, i Due possono incorrere nell’accusa
di offerta sfacciata da parte di chi ne subisce la forte proposta sessuale. In
questo caso la reazione è difensiva : " Non ho fatto niente per sedurre,
non ho detto niente di scorretto. Ho agito in piena innocenza ". E possono anche crederci, perché non sono
consapevoli della forza con cui le loro trasformazioni interiori si trasmettono
agli altri. Un Due inconsapevole può mettere in mostra la biancheria intima e
portare il discorso su temi erotici senza rendersi conto di mandare espliciti
segnali sessuali per ottenere conferma alla sua attrattività e gradevolezza. ..
>>.
<< .. La
sindrome della mamma è una delle tante strategie inconsce del dare per avere. Un’altra
strategia consiste nel presentare agli altri aspetti differenti di sé, come nel
caso della ' santa e della puttana ', tanto per le donne nei confronti degli
uomini che viceversa. Un'altra tattica del dare per avere è evidente nella
sfacciata offerta sessuale di alcuni Due. .. >>.
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Claudio Naranjo, L’ego
patriarcale, Milano 2009, Urra – Apogeo S.r.l.
Claudio Naranjo, Carattere
e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Claudio Naranjo, Gli
Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini
Editore
Helen Palmer, L’Enneagramma,
Roma, 1996, Astrolabio
Claudio Naranjo, Gli
Enneatipi in psicoterapia, Roma 2003, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini
Editore
Helen Palmer, L’Enneagramma,
Roma, 1996, Astrolabio
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