Mi sembra interessante l’articolo
d’apertura del dottor Vincenzo Summa, direttore della rivista Altroconsumo
Finanza numero 1309 del 12 marzo 2019.
Nulla di particolarmente nuovo,
comunque. Alcune nazioni europeee hanno una normativa fiscale più favorevole di
altre e in questo modo attirano legalmente i profitti di aziende auropee. Ciò
significa che, a causa dell’esportazione di capitali in paesi dove si facciano
condizioni più favorevoli, gli erari di Germania, Italia e Francia hanno minori
introiti. Per l’Italia si parla di 6,5 miliardi di euro e peggio va per le
altre potenze sopra citate.
Le aziende sono cattivone ? No,
fanno il loro mestiere che è quello di presentare ai loro azionisti i conti in
regola e staccare cedole più alte pena la loro svendita e il relativo
fallimento d’impresa. Si potrebbe invece ipotizzare che sarebbe conveniente
armonizzare i prelievi fiscali portandoli anche in Italia a livelli simili a
quelli degli stati meno esosi. A parte ciò merita comunque prendere in
considerazione le conclusioni del dottor Somma.
6,5 miliardi di entrate fiscali in
meno nelle casse di uno Stato come quello italiano che notoriamente non riesce
a combinare alcunché se non indebitarsi ulteriormente, sommate alle minori
entrate causate da una crescita economica quasi inesistente, comporterà ben
presto un inasprimento fiscale e questo alla faccia delle promesse del nuovo
governo di non aumentare le tasse. Del resto, se lo Stato batterà cassa, è da
prevedersi che inasprirà i prelievi laddove può racimolarli in fretta e senza
grande fatica, ovvero IVA, case, sigarette, conti correnti, pensioni e
stipendi. Sognatevi che peschino gli evasori fiscali o chissà cosa s’inventino
e scendete pure dalle nuvole se pensate di poterla scapolare votando nuovi
rivoluzionari o vecchie carampane.
Ah! Prima di augurarvi buonanotte
preciso che Altroconsumo Finanza non è un periodico al soldo di un qualche
potentato economico che dica bugie per salvare i propri interessi e fare fesso
il popolo. Altroconsumo Finanza non è altro che uno dei periodici pubblicati da
Altroconsumo, storica associazione di consumatori ( non finanzieri ), che ha
fatto la sua fortuna sposando le battaglie dei comuni cittadini alle prese con
grandi aziende e marchi che ciurlano nel manico proprio coi consumatori finali,
ovvero noi che fra i contraenti siamo la controparte povera e meno attrezzata.
Tanto per tediarvi ancora un poco:
ho trovato interessante un brano inviatomi da “ Il punto 12 marzo“ de “ lavoce
– info. La guerra dei dazi fra la gli USA e la Cina, che ha sicuramente
contribuito a imballare l’economia mondiale nel 2018 e che probabilmente
continuerà a influenzarla negativamente pure quest’anno non è assolutamente
campata in aria. Il Presidente degli USA Trump alzando i dazi sulle
esportazioni cinesi in America vuole mettere in difficoltà l’economia cinese e
costringerla, se non vuole continuare a vedere ostacolate le proprie vendite,
ad aprire il proprio mercato interno alle merci statunitensi. Come a dire : “
Nini, se tu vuoi che io compri le tue carabattole devi lasciarmi entrare a casa
tua a venderti un poco di roba mia “.
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