Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

venerdì 15 marzo 2019

In attesa del prossimo inasprimento fiscale




Mi sembra interessante l’articolo d’apertura del dottor Vincenzo Summa, direttore della rivista Altroconsumo Finanza numero 1309 del 12 marzo 2019.
Nulla di particolarmente nuovo, comunque. Alcune nazioni europeee hanno una normativa fiscale più favorevole di altre e in questo modo attirano legalmente i profitti di aziende auropee. Ciò significa che, a causa dell’esportazione di capitali in paesi dove si facciano condizioni più favorevoli, gli erari di Germania, Italia e Francia hanno minori introiti. Per l’Italia si parla di 6,5 miliardi di euro e peggio va per le altre potenze sopra citate.
Le aziende sono cattivone ? No, fanno il loro mestiere che è quello di presentare ai loro azionisti i conti in regola e staccare cedole più alte pena la loro svendita e il relativo fallimento d’impresa. Si potrebbe invece ipotizzare che sarebbe conveniente armonizzare i prelievi fiscali portandoli anche in Italia a livelli simili a quelli degli stati meno esosi. A parte ciò merita comunque prendere in considerazione le conclusioni del dottor Somma.
6,5 miliardi di entrate fiscali in meno nelle casse di uno Stato come quello italiano che notoriamente non riesce a combinare alcunché se non indebitarsi ulteriormente, sommate alle minori entrate causate da una crescita economica quasi inesistente, comporterà ben presto un inasprimento fiscale e questo alla faccia delle promesse del nuovo governo di non aumentare le tasse. Del resto, se lo Stato batterà cassa, è da prevedersi che inasprirà i prelievi laddove può racimolarli in fretta e senza grande fatica, ovvero IVA, case, sigarette, conti correnti, pensioni e stipendi. Sognatevi che peschino gli evasori fiscali o chissà cosa s’inventino e scendete pure dalle nuvole se pensate di poterla scapolare votando nuovi rivoluzionari o vecchie carampane.
Ah! Prima di augurarvi buonanotte preciso che Altroconsumo Finanza non è un periodico al soldo di un qualche potentato economico che dica bugie per salvare i propri interessi e fare fesso il popolo. Altroconsumo Finanza non è altro che uno dei periodici pubblicati da Altroconsumo, storica associazione di consumatori ( non finanzieri ), che ha fatto la sua fortuna sposando le battaglie dei comuni cittadini alle prese con grandi aziende e marchi che ciurlano nel manico proprio coi consumatori finali, ovvero noi che fra i contraenti siamo la controparte povera e meno attrezzata.
Tanto per tediarvi ancora un poco: ho trovato interessante un brano inviatomi da “ Il punto 12 marzo“ de “ lavoce – info. La guerra dei dazi fra la gli USA e la Cina, che ha sicuramente contribuito a imballare l’economia mondiale nel 2018 e che probabilmente continuerà a influenzarla negativamente pure quest’anno non è assolutamente campata in aria. Il Presidente degli USA Trump alzando i dazi sulle esportazioni cinesi in America vuole mettere in difficoltà l’economia cinese e costringerla, se non vuole continuare a vedere ostacolate le proprie vendite, ad aprire il proprio mercato interno alle merci statunitensi. Come a dire : “ Nini, se tu vuoi che io compri le tue carabattole devi lasciarmi entrare a casa tua a venderti un poco di roba mia “. 

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