Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

domenica 16 dicembre 2018

Ai fautori dell’uscita dalla UE


 

Secondo Altroconsumo Finanza numero 1296 dell’11 dicembre 2018, l'emendamento del conservatore inglese Dominic Grieve, votato dal Parlamento prevede che, a decidere sulla Brexit se non passa l'accordo trovato dalla May, sia questi e non il governo.
A questa sofferta disposizione la Camera inglese sarebbe pervenuta in seguito al parere espresso della corte di giustizia europea secondo il quale entro fine marzo la Gran Bretagna è libera (se vuole) di revocare unilateralmente la Brexit.
In caso dunque di bocciatura della proposta della May riguardo l’accordo con l'Europa, il Parlamento inglese potrebbe o uscirne senza, oppure tentare una tardiva marcia indietro.
Se però : << .. Prevalesse un'uscita dall'Europa senza approvare alcun accordo con essa, la Gran Bretagna rischia la crisi peggiore degli ultimi 70 anni. Lo ha messo nero su bianco (vedi AF 1.295) la Banca d'Inghilterra, che dice chiaramente che la ricchezza del Paese potrebbe crollare, nella peggiore delle ipotesi, di ben il 10,5%, e che la sterlina potrebbe arrivare a deprezzarsi sull'euro fino al 25%!. .. >>.
Che dire!
Solo un paio d’anni fa si salutava la vittoria dei fautori dell’uscita inglese dalla UE come l’aver premiato una linea politica coraggiosa e lungimirante verso un’Europa Unita che avrebbe condotto il vecchio leone britannico alla rovina. A molti pareva un esempio che noi italiani avremmo dovuto in qualche modo seguire, sempre che avessimo avuto i “ coglioni “.
Eppure oggi non sembra che come allora caroselli d’invasati dipinti e sventolanti striscioni inneggino ancora la secessione inglese .. Dove sono finiti tutti quelli ch’erano entusiasti della cosa?  Hanno paura a uscire di casa?
La verità è che questioni del genere non vanno prese alla leggera e affidate all’umore di una  popolazione esagitata dai più bravi imbonitori del momento e che alla fine ne premierà gli sforzi concedendo loro il proprio voto.
Non si tratta di cambiare un auto o un elettrodomestico basandosi sul consiglio interessato di questo o quel venditore. In questo caso infatti tutt’al più potremo portare a casa un prodotto  inadatto che al massimo lasceremo marcire in cantina. Nei casi riguardanti decisioni di carattere nazionale o, peggio, internazionali, farsi prendere al laccio da questo o quel personaggio può significare solo andare incontro a disastri spaventosi.


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