Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

sabato 1 dicembre 2018

L'astensionismo è il vero vincitore delle elezioni




A ogni tornata elettorale sentiamo i leader dei partiti vincenti sproloquiare sul fatto che la maggioranza dei favori del voto popolare dà loro il diritto al governo ed è un tradimento non soddisfare la sua volontà.
Lungi da me dissentire dalla tesi in questione solo che vorrei fare una precisazione : ben venga che un partito o una coalizione raccolga il 35-40% delle preferenze degli elettori, ma l’altro 60-65% dove lo mettiamo? Senza contare che il 35-40% non è reale ma calcolato sui votanti.
Ebbene : in Italia v’è circa un 40-45% di elettori che si astengono. Ciò significa che chi ha premiato la formazione che ha prevalso in realtà non è il 40-45% della popolazione ma questa meno gli astenuti.
In soldoni : sarebbe bene che i politici fossero meno tracotanti e più seri perché questa consistente frazione di cittadini, lungi dall’essere di serie B, non è solo costituita da malati terminali o “ desaparacidos “ irresponsabili ma da persone che  sanno bene quel che non vogliono, ovvero l’ennesimo carico di arrivisti che gridano ai quattro venti di avere tutte le possibili risposte in mano ma che poi non cavano un ragno dal buco. Sono dunque costoro che costituiscono il vero scoglio che i partiti devono evitare se vogliono avere vita lunga e il bello è che si tratta di una maggioranza silenziosa, non facilmente coinvolgibile da talk show guidati, né tanto meno abbindolare con dei bei articoli sui giornali o sterili conferenze.
Il fatto perciò che tutti i leader degli ultimi Governi abbiano posto l’accento su promesse di assunzioni record o di 80 euro in busta paga o facilitazioni pensionistiche o contributi ai disoccupati altro non è che un esca per accaparrarsi il voto di alcune frazioni popolari, non del popolo. Il popolo infatti, che poi comprende la totalità dei cittadini, ha migliaia di sfaccettature che non possono essere limate a eguaglianza di quelle degli altri grazie a qualche provvidenza. La cosa non è così facile come sembra perché sennò non avremmo più problemi da anni.
Arrogarsi quindi la pretesa di rappresentare le giuste istanze popolari è una “ sparata “ che ha un grande effetto sulla gente ma che non può che rimanere tale.
.. Forse questo non sarà altro che un esercizio di filosofia ma la storia dell’uomo è costituita da un progressivo e continuo contenimento della risposta istintuale a vantaggio di reazioni programmate. Valgano pochi esempi per tutti : nessun animale si veste, scalda il cibo o costruisce case così elaborate. Abbiamo dunque imparato che, spesso, prima di agire d’impulso è meglio ponderare .. e se questo è il nostro destino tanto vale riflettere un poco di più e seguire il “ branco “ un poco di meno! 

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