Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

martedì 21 novembre 2017

Sul sonno : terza parte. Come dormi?

a ) Tanto per rilassarsi un poco

.. Si erano fatte le cinque del mattino, era inutile toccare il letto. Si fece una doccia lunghissima, si rasò, si vestì, s'assittò sulla panca della verandina a taliàre  il mare che arrisaccava a lento, come un  calmo respiro.  Si era fatta una napoletana da quattro : ogni tanto si susìva, andava in  cucina, riempiva la tazza, tornava ad assittarsi.  Era contento per il suo amico  Calòrio ..

Da : “ UN MESE CON MONTALBANO “ di ANDREA CAMILLERI

b ) Ma ne siamo proprio sicuri?

La tesi che le posizioni da noi preferite per indurre il sonno non siano frutto della casualità è avvalorata da tanto di studi. Lo sostiene a esempio Chris Idzikowski, direttore dello Sleep Assessment and Advisory Service (Servizio di consulenza e valutazione del sonno) di Londra e docente all’Università del Surrey, che ha studiato il sonno di circa 1000 connazionali. Dalle sue ricerche emergerebbe tra l’altro che addormentarsi sul lato destro favorirebbe un sonno ristoratore e tranquillo mentre chi preferisce quello sinistro andrebbe maggiormente incontro a incubi o sonni agitati. Lo stesso professore su Sleep and Hypnosis affermerebbe che il modo in cui ci si addormenta influenza lo stato emotivo dei nostri sogni.
Stress, ansia, caffè e sigarette, sempre a suo avviso,  contribuirebbero a far soffrire di mioclonie notturne, ovvero brusche contrazioni muscolari agli arti inferiori accompagnate spesso dalla sensazione di cadere e da un improvviso risveglio. Stesse cause, a cui poi si deve aggiungere la presenza di traumi emotivi, starebbero alla base del PLMD (Periodic Limb Moving Disorder ), ovvero la contrazione alle gambe con estensione dell’alluce e con una parziale flessione delle anche o delle ginocchia.
Non credo  comunque che sia facile arrivare a conclusioni incontestabili e questo proprio in quanto mi è parso di capire che in alcuni casi chi scrive sull’argomento si mantiene sulle generali. Detto ciò “ tiremm innanz! “.

c ) Le posizioni assunte durante il sonno e le relazioni col carattere

Anche se ricordarlo può sembrare banale risvegliarsi abbracciati produce sensazioni molto belle e sicuramente rafforza la convinzione d’essere innamorati.
Molto simile è il dormire coricato su un fianco e con un braccio allungato verso il partner, posizione che rivela un atteggiamento aperto al dialogo e protettivo, un interessamento serio, tenero e responsabile.
Un partner che dorma rannicchiato nel letto e dalla parte opposta alla nostra può  essere una persona che ha bisogno di spazio per non sentirsi invaso o comunque che non gradisca molto l’esperienza provata.
I maschi preferiscono generalmente dormire vicino alla porta e la cosa si spiega con il loro ruolo ancestrale di difensori del nucleo familiare. Il mettersi vicino all’ingresso infatti dà l’impressione di voler far da scudo col proprio corpo davanti a eventuali aggressori e il tutto a beneficio della propria compagna e dei figli che dormono nella stanza.
Lo stare a pancia in giù, la testa sotto il cuscino che è cinto dalle braccia, viene associato a persone estroverse e soddisfatte, a volte addirittura sfacciate, che però sono permalose e suscettibili. Si tratterebbe poi di soggetti che non amano sorprese e forti emozioni e quindi tenderebbero a voler controllare gli eventi.
A me consta però che si tratti di una posizione non particolarmente comoda. La respirazione infatti è ostacolata dal fatto che bocca, petto e naso sono schiacciati dal peso del corpo. Il cuscino sul capo del resto aumenta l’umidità e la temperatura della zona e ciò fa si che il preferirla ad altre posture implichi, nella maggior parte dei casi, un tale desiderio di sfuggire la realtà da trovare comoda una posizione che in realtà non lo è. Potrebbe preferirla chi vorrebbe dormire ma è così irritato dalle voci e dai rumori ambientali da “ lasciarseli alle spalle “, oppure da un soggetto ( spesso un bambino o un anziano ), che abbia comunque paura del buio e s’illuda che nascondendosi possa  evitare i pericoli che la notte e la sua immaginazione comportano.
C’è chi preferisce dormire rannicchiato, piegandosi e alzando le ginocchia ( posizione fetale ), come se volesse abbracciarsi. In questo modo il ventre risulta protetto e comunque si offre ai potenziali aggressori una minore superficie corporea. E’ una probabile conseguenza di rapporti infantili conflittuali e pare che sia più accentuata nelle donne che, notoriamente, sono preda di maggiori ansietà legate alle sfera sessuale ( quali la gratificazione emotiva ed erotica in un rapporto che le vede soggetto passivo ), e hanno quindi anche più probabilità di sentirsi insoddisfatte. Il soggetto che l’assuma abitualmente è perciò insicuro e inibito e ha certamente bisogno di maggiori attenzioni affinché si “ lasci andare “. Spesso questo signore stringe forte il cuscino a sé o si avvolge fra le lenzuola e le coperte tirandosele fin sopra la testa anche se in questo caso il fatto rivela una maggiore tendenza a manifestare tratti  capricciosi.
Altra questione è quella di chi, prima di dormire si rimbocca con cura le coperte. Si comporta in tal modo chi risulta essere così “ chiuso “ e timido da parere senza energia e vitalità
La Birkenbihl ( vedi bibliografia ) distingue poi una posizione semifetale, che si differenzierebbe dalla precedente perché l’individuo tiene le ginocchia meno piegate. Pare che una simile postura sia preferita da persone meno disadattate e quindi più equilibrate.
Dorme a pancia in su con le braccia stese lungo i fianchi, le gambe dritte e la testa leggermente piegata di lato una persona  calma, riflessiva e riservata.
Chi dorme invece sulla schiena con gambe e braccia larghe manifesta fiducia e soddisfazione. E’ infatti una posizione dove l’individuo tende a occupare più spazio ( gambe e braccia larghe ), e dà prova di sicurezza lasciando il vulnerabile ventre in bella vista. Solitamente un tipo siffatto ama dormire poco coperto e molte volte ha i piedi fuori. Si tratta di una persona impetuosa e disordinata, espan­siva, socievole e disponibile all'ascolto.
Tenere comunque le braccia sopra la testa o all’altezza delle spalle indica una persona sicura di sé e attiva, che sa controllarsi e si conosce bene. Il non rimboccare le coperte è segno di indipendenza e dinamismo, propri di chi ha una forte personalità e ama comandare.
Chi dorme sulla schiena con le braccia affiancate al tronco e le gambe dritte è solitamente calmo e riservato. La confusione lo irrita e pretende molto sia da se che dagli altri.
Se si tende ad addormentarsi sul fianco, le braccia lungo i fianchi e le gambe unite come se si fosse sugli attenti, dovrebbe avere una natura accomodante, estroversa e fiduciosa. In genere al mattino si tende a svegliarsi nella stessa posizione, con le lenzuola e le coperte piuttosto in ordine.
Sembra che preferisca dormire di fianco con le braccia perpendicolari al corpo, talvolta poste sotto il cuscino, una persona aperta ma anche sospettosa e cinica. Lenta nel decidere ma irremovibile una volta che l’abbia presa.
Pare che chi dorma senza cuscino sia una persona so­bria, essenziale e organizzata. Non ammette debolezze e non cerca di piacere: desidera es­sere accettata per quello che è.
Chi invece preferisce farlo appoggiando la testa sopra a grossi e morbidi guanciali è piuttosto pigro, e dà importanza al benessere materiale e al lusso.
Riposare con la testa rialzata da due cuscini denota una persona vivace, energica, indipendente.

d ) Riferimenti bibliografici
Vera F. Birkenbihl, Segnali del corpo, Milano 1998, Franco Angeli srl.
Giovanni Chimirri, I gesti che seducono, Milano I998, Giovanni De Vecchi Editore
Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Giuseppe Maffeis, Guida pratica – Il linguaggio del corpo, Milano 2011, Edizioni Riza S. p. A.
Desmond Morris, L’uomo e i suoi gesti, Milano, V edizione 1987, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Marco Pacori, I segreti del linguaggio del corpo, Milano 2010, Sperling & Kupfer S.p.A.
Allan & Barbara Pease, Perché gli uomini .. Perché le donne .. La bibbia del vivere in due,  Milano 2006, RCS Libri S. p. A.


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