Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

venerdì 14 ottobre 2016

Il Tipo 4 dell'Enneagramma, detto anche Romantico - Tragico : decimo paragrafo

E’ malinconico, fantastica e tende a esprimersi artisticamente.


La Palmer[1] sostiene che i 4 descrivono la malinconia : << .. Come uno stato d’animo molto attraente .. >>, che, generando : << .. Un’atmosfera di dolce rimpianto .. >>, funge : << .. Da rifugio emotivo alla perdita e al dolore. .. >>.  A differenza di quando è depresso e quindi è praticamente annichilito, il 4 malinconico compensa : << .. La tristezza per l’amore perduto con la prefigurazione romantica del compagno ideale che arriverà in un futuro. .. >>.
E’ come se sentisse, dunque, che il presente è : << .. Soltanto una prova per la realtà che verrà quando il mio “ Io autentico sarà risvegliato dall’amore “ .. >>, e ciò la rende una sorta di dolce mestizia che : << .. Innalza un perdente abbandonato alla posizione di un personaggio dotato di sensibilità unica e straordinaria .. >>, teso verso : << .. Cose irraggiungibili o impossibili. .. >>.
Non è un caso pertanto, trattandosi di una personalità complessa dove una tristezza acuta convive con la speranza di rifarsi divenendo affascinante, che il Romantico - Tragico affermi : << .. Di preferire la ricchezza della malinconia alla felicità delle persone comuni. .. >>.
Sempre secondo l’autrice i 4, che disperando di sé e dell’amore degli altri sono sommersi dal : << .. Dolore .. >>, tendono a : << .. Ingigantire le emozioni .. >>, e a cercare sollievo nel fantasticare su : << .. Come ci sentiremmo se fossimo totalmente e profondamente amati. .. >>.
Il fatto è che : << .. L'abitudine a ingigantire inconscia­mente le sensazioni fa perdere i sentimenti reali in favore della loro inten­sità. L'accesso ai sentimenti reali è bloccato e il Quattro si identifica con l'amplificazione emotiva prodotta dall'eccitamento dell'emozione. .. >>.
Tutto ciò li fa lamentare che : << .. Gli altri li giudicano troppo intensi .. >>, e li costringono a : << .. Nascondere le emozioni che sarebbero ritenute eccessive. .. >>.
Il fatto poi ch’egli soffra e cada preda di malinconia e disperazione e che questo quindi lo lasci alla mercé dei propri sbalzi umorali, gli fa riconoscere ciò che conta veramente nella vita, ossia la felicità e la stabilità emotiva che ci donano l’amore e l’avere rapporti leali e sinceri col prossimo Tutto questo, spiega la Palmer, creerebbe una : << .. Tensione interna che trova il suo senso nell’atto creativo. .. >>.
Non è un caso perciò che spesso arte e dolore siano interconnessi inducendo a dare un'immagine drammatica di sé .. >>. Tant’è vero che : << .. Il rapporto tra depriva­zione ed espressione artistica è antico come la figura dell’artista che muore di fame in una soffitta piuttosto che prostituire la propria creatività al profitto. .. >>.
<< .. Il senso di perdita .. >>, del 4 inoltre : << .. Differenzia dalla massa; rende tragici, diversi, speciali perché sentiamo più intensamente degli altri .. >>. Questo stato ha un suo fascino e il nostro uomo lo incrementa, vuoi acquisendo raffinatezza, vuoi a mettendo il sentimento sopra di tutto, vuoi vedendo nell’arte il luogo dove : << .. La perfezione estetica si incontra con la verità e l’amore .. >>, e forma le vestigia : << .. Di una spiritualità superiore. .. >>[2].
Non solo. Il rifugiarsi nei sogni e il vivere : << .. In un mondo irreale, di cui l’inconscio è protagonista .. >>, lo avvicina comunque all’arte poiché in entrambi i casi la realtà viene trasposta in un’altra dimensione. .. >>. Lo stesso accade, afferma Naranjo[3], idealizzando e  trasformando : << .. Il dolore attraverso l’arte .. >>, poiché così facendo esso diventa : << .. Un elemento della bellezza .. >>.
Li spinge verso l’arte, precisano Beesing, Nogosek e O’Leary[4], l’aver pure maturato : << .. Un innato senso dell’espressione simbolica .. >>. Cosa che gli permette : << .. Di andare al di là del signi­ficato letterale delle parole .. >>, e che, manifestandosi nel modo di abbellire l’ambiente, ha una evidente valenza estetico-artistica.
Secondo Rohr ed Ebert[5] : << .. I tipi quattro strutturano la propria vita come un'opera d'arte. Il vestiario, l'architettura d'interni, gli hobby, il giro di amicizie e le abitudini sono organizzati l'uno in relazione all’altro in un modo che spesso pare casuale ma in realtà è be­ne inscenato. ( .. ) Espressione classica di questo atteggiamento è ciò che si chia­ma bohème o ambiente di artisti : musica melanconica, fiori mezzo appassiti, ad esempio rose e lillà ( sull'affinità del tipo quattro con la morte e la caducità si dovrà ancora parlare ), bastoncini d’incenso, candele, il diario accanto al letto. .. >>.
Altre loro peculiarità artistiche, scrivono Baron e Wagele[6],  sono : << .. Il seguire gli eventi musicali, artistici e letterari. Amano curiosare nelle librerie, fare acquisti nelle boutiques e andare alla ricerca di vestiti originali o di oggetti rari. .. >>. Ciò seppur non sia detto : << .. Che abbia anche buon gusto .. >>[7], soprattutto quando ricerca l’originalità estrema ( e questo, scrive la Palmer[8], perché spesso confonde : << .. La coazione all'origina­lità .. >>, con la : << .. Raffinatezza di gusto .. >> ). 
Ancora Rohr ed Ebert[9] raccontano che il nostro tipo idealizza : << .. Le masse ..  >>, seppure : << .. Dall’alto di una torre d’avorio .. >>, e : << .. Quanto maggiori sono i dolori e la depressione tanto più creativi possono diventare. .. >>. Tant’è vero che il piacere che essi provano soffrendo, viene evocato e descritto in innumerevoli riflessioni di letterati “ romantici “ .. >>. Senza contare poi che : << .. Sono attratti dalla morte forse per­ché è l'ultimo lamento e il desiderio definitivo, oppure per­ché solo la morte può eternare la bellezza. .. >>.
Per Naranjo[10] è infine possibile che il 4 : << .. Apprezzi le bellezze dell’arte per le melanconiche associazioni che possono dar luogo. .. >>. A volte perciò si : << .. Metterà all’ascolto di una musica toccante per crogiolarsi nel suo dolore dolceamaro o per rinfocolare voluttuosamente qualche vecchia ( o recente ) ferita... >>.






[1] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[2] Andrea Rognoni, L’Enneagramma, Milano 1997, De Vecchi
[3] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
[4] Maria Beesing – Robert J. Nogosek - Patrick H. O’ Leary, L’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1996, San Paolo Edizioni
[5] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
[6] Renee Baron ed Elizabeth Wagele, L’Enneagramma facile facile, Cinisello Balsamo 1996, San Paolo Edizioni
[7] Teresa Fumagalli, Enneagramma in pratica, Colognola ai Colli 1998, Demetra
[8] Helen Palmer, L’Enneagramma, Roma 1996, Astrolabio
[9] Richard Rohr e Andreas Ebert, Scoprire l’Enneagramma, Cinisello Balsamo 1993, San Paolo Edizioni
[10] Claudio Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio. L’autore qui cita quanto scritto da Catherine Coulter in Portraits oh Homeopathic Medicines, north Atlantic Books, Berkeley 1986

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