Ottiene attenzione più che amore. E’ poi un
intuitivo estroverso che rifiuta la sconfitta
E’ logico che, chi come il nostro
Imprenditore è stato abituato a essere apprezzato per ciò che fa e non per
quello che è, finisce per convincersi che siano degni d’amore solo coloro che “
riescono “. Il fatto è tuttavia che l’innamoramento vero nasce indipendentemente
dal successo raggiunto dal partner. Non è assolutamente detto quindi che
nonostante il suo darsi da fare il nostro tipo venga amato mentre è invece
scontato che venga ammirato, invidiato, copiato, oppure odiato e combattuto.
E’ questo il senso del discorso di Naranjo, quando spiega che “
Andando al massimo “ il nostro soggetto s’illude di : << .. Poter
comprare l’amore col successo .. >>, anche se : << .. Tuttavia, non
riuscendo a far arrivare a sé l’amore vero. .. >>, ottiene solo attenzione.
Quel ch’è certo tuttavia è che nella nostra
società industriale, molto attenta al risultato, vuoi produttivo che di
vendita, questo è il modo di essere considerato ottimale e quindi diffuso. E’
per questa ragione, prosegue l’autore, che difficilmente il nostro Imprenditore
si rivolge a un analista e se lo fa lo fa in tarda età : << .. Quando il
coniuge minaccia di lasciarlo, i figli cominciano a ribellarsi oppure un
attacco di cuore o un’altra malattia minacciano l’efficienza del compromesso.
.. >>.
Il fatto poi che sia in grado di rivestire
egregiamente i panni della persona idealizzata dalla comunità in cui vive e
questo fino al punto di divenire un esempio per costoro, lo caratterizza come
dotato di un grande intuito che lo rende capace di agire e posare costantemente
come gli altri pensano che andrebbe fatto.
Premesso che la realizzazione di una simile
strategia è possibile solo negando i propri veri sentimenti, è da aggiungere
che questa sua capacità di adeguarsi ai valori che vanno per la maggiore lo
tipologizza come un estroverso. Ovvero come un tipo che ama il contatto sociale
al punto di accettare il punto di vista dell’opinione pubblica piuttosto che
elaborarne uno proprio.
Proprio poi perché entusiasta assertore
della dottrina più seguita Naranjo lo definisce
eterodiretto e ciò fa il paio con quello che costui e tutti gli autori che
hanno trattato la questione definiscono camaleontismo, ovvero : << .. La
sua prontezza a cambiare atteggiamento e aspetto a seconda delle mode ..
>>.
Non facendo riferimento a un “ credo “
personale proprio e che in quanto tale sia stato elaborato indipendentemente o
magari in contrasto con la visione che vada per la maggiore, il nostro “ ceffo
“non è solitamente un intransigente radicale. Dal suo punto di vista dunque,
modernismo, avanguardismo e conformismo non sono agli antipodi ma aspetti
conciliabili fra loro purché si affronti la cosa oggettivamente, ovvero senza
partito preso.
Da qui, spiega Naranjo, la sua adesione
allo scientismo, che viene definito : << .. Ciò che è moderno ma che al tempo stesso non mette in discussione i
valori tradizionali. .. >>.
Del resto, visto che per l’imprenditore
l’avere successo è il necessario corollario di tutto il suo “ impianto mentale
“, non può che esorcizzare la sconfitta e questo onde evitare che nella sua
mente si faccia strada la possibilità che quanto intrapreso possa risultare
rovinoso.
Un tipo siffatto dunque, scrive la Palmer, non si considera
fallito: << .. Se nello stesso tempo si presenta un’altra promettente
possibilità .. >>, e questo in quanto : << .. Finché c’è qualcosa
da fare e finché c’è la speranza in un futuro migliore, i sentimenti negativi
vengono tenuti a bada .. >>.
La sua adattabilità poi si rivela
estremamente funzionale per ottenere buoni risultati e questo perché, visto che
i suoi : << .. Reali sentimenti sono sospesi nell’interesse della
produttività .. >>, libero da preconcetti e limiti morali può riuscire ad
approntare reazioni adatte a risolvere
gl’intoppi, oppure, se le difficoltà siano tali e tante da rischiare di far
fallire l’impresa, deciderlo a cambiare bandiera sui due piedi.
La Fumagalli invece rileva che
costui : << .. Negherà con forza, anche di fronte all’evidenza, un
fallimento .. >>, cercando di raffigurarselo come : << .. Un successo
parziale .. >>.
Non solo! << .. Cerca di accumulare
successi e, applicando una sua forma di ' pensiero positivo ', di richiamarli
alla memoria, di elencarli, se è il caso di ' inventarli ' .. >>, e
questo in modo da rafforzare il proprio ottimismo.
<< .. Quando la sconfitta non può
proprio essere evitata scattano invece altri meccanismi onde uscirne nel modo
più indolore possibile : la responsabilità è di qualcun altro, si deve
scappare prima che la nave affondi, meglio l'uovo oggi che la gallina domani ..
>>.
Sempre la studiosa rammenta che il 3 :
<< .. Starà ben attento a non intraprendere attività per le quali non
possiede attitudini .. >>.
E tutto questo anche se la cosa più
salutare, per il nostro tipo, sarebbe accettare l’idea del fallimento poiché è
fallendo che s’impara ad avere successo nella vita.
Claudio
Naranjo, Carattere e nevrosi, Roma 1996, Astrolabio
Teresa
Fumagalli, Enneagramma in pratica, Colognola ai Colli 1998, Demetra.
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