Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

lunedì 3 giugno 2019

Inquinamento


  

Secondo i dati del professor Tremonti ( in : La paura e la speranza, edito a Milano nel 2008 da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. ), nel 2030 la domanda globale di energia sarà superiore a oggi del 50% e l’80% di essa continuerà a riguardare i combustibili fossili.
Sempre nel 2030 è probabile che il consumo asiatico di quella superi quello europeo e che la Cina sia diventata già dal primo ventennio del secolo il più grande divoratore di energia del mondo. L’India ovviamente farà la sua parte e grazie a tutto ciò si presume che il prezzo del petrolio sarà, come minimo, sopra i 60 dollari al barile e che la maggior parte di questo verrà prodotto in aree instabili del mondo.
Date simili premesse è scontato che l’inquinamento e le emissioni di anidride carbonica diventino drammatiche così come  a noi europei non consolerà il sapere che i due terzi del loro aumento sia imputabile a USA, Russia Cina e India e che fra questi campioni spicchino come al solito Pecchino e Nuova Delhi.
Com’è risaputo a quel punto l’effetto previsto da molti scienziati sarà drammatico : le temperature aumenteranno di tre, quattro gradi, gli oceani si innalzeranno di 60 centimetri, regioni temperate conosceranno climi polari e viceversa, diminuiranno le riserve di acqua potabile e s’innescheranno tutta una serie di eventi atmosferici devastanti.
Inutile strapparsi i capelli, sino a quando ci vorranno non so quante centinaia di pale eoliche e quanti chilometri quadrati di pannelli solari per il fabbisogno energetico di una cittadina media non sarà possibile fare granché. E aggrapparsi, quali rimedi ottimali, alla raccolta differenziata, alle macchine elettriche, al risparmio termico nelle abitazioni e quant’altro saranno solo palliativi il cui maggior costo risulterà insostenibile alle classi meno abbienti.
I paesi emergenti del resto al momento se ne fregano dell’ambiente : la loro maggior preoccupazione va a cercare di stare finalmente meglio e sono ben contenti se gli europei, che hanno sviluppato una certa qual sensibilità alle tematiche ecologiche, stabiliscono rigorose regole interne volte a migliorare la qualità della vita. I costi di quest’operazione del resto si rifletteranno in maniera considerevole sul prezzo dei loro prodotti e ciò renderà ancor più convenienti i prodotti avversari.
Sperando che abbiano ragione quei tanti studiosi che sostengono che buona parte del riscaldamento globale dipenda dall’aumentata attività solare, bisogna comunque considerare il fatto che siamo in 12 miliardi a calpestare la superficie terrestre e che una tale massa, per il solo fatto che respiri, beva e cerchi di sopravvivere, così come vuole il nostro primordiale istinto, non può che imprimere delle modifiche ambientali tali da squilibrarlo.
Sempre che non si decida di rimediare alla sovrappopolazione innescando un terzo conflitto mondiale, soluzione tutt’altro che impossibile anche se razionalmente assurda. .. Ed è purtroppo attuabile perché l’individuo, se messo alle  strette dà la priorità, grazie alla sua “ programmazione istintuale “, alla propria sopravvivenza e non si farà scrupolo, pur di riuscirvi, di trucidare, bruciare, torturare, gassare e bombardare chi lo ostacoli.
Cosa dite : l’ambiente ne avrà dei benefici?
E’ pure difficile che a un certo punto si scelga di buon grado di abbandonare la vita civile per ritornare a vivere come una volta, senza denaro e mezzi, facendo solo uso di quello che fornisce la natura. Se non sbaglio nei secoli passati l’insalata era molto saporita e senza veleni ma ciò nonostante la vita media di un uomo non superava i 20-30 anni. Com’è possibile se quello che mangiavamo era tutto naturale e senza pesticidi?
Qui qualcuno non ha capito un cazzo, credetemi!

b ) Bibliografia

Giulio Tremonti, La paura e la speranza, Milano 2008, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A..


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