Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

lunedì 19 marzo 2018

Sui gesti che hanno per oggetto i polsi


  
a ) Quando la donna mostra i polsi all’uomo

Le braccia e le mani femminili sono alquanto delicate rispetto a quelle di un uomo e non è un caso che quando un’appartenente alla genia delle donne voglia opporre resistenza a un maschiaccio aggressivo cerchi appunto di allontanarlo opponendogli braccia e mani mentre questi la stronca bloccandogliele o facendo di peggio. E’ dunque probabile che tra i comportamenti istintivi che le donne hanno ereditato quando hanno a che fare con un maschio non gradito o sconosciuto, oltre a starvi distante, vi sia pure quello di tenere il più possibile le mani accanto a sé per non offrire una facile presa.
Quando invece l’uomo è ben accetto la donna tende ad avere un comportamento tanto più rilassato e “ aperto “ quanto più la persona ch’ella ha davanti è giudicata gradevole e questo, nel migliore dei casi, sino a sconfinare in veri e propri segnali affascinanti.
Mostrare i polsi, sebbene si tratti di un gesto istintivo, è già considerato come appartenente a quest’ultima categoria in quanto trattasi dell’ostentazione di una parte fisica delicata e ben differente rispetto alla corrispondente maschile. La torsione stessa della mano poi, fatta in modo da mostrare la sua parte interna dimostra egualmente una maggiore flessuosità; eleganza che manca nel maschio i cui arti sono più tozzi perché atti a prese di forza. Tutto ciò, sottolineando la femminilità dell’interlocutrice ovvero ch’ella è piacevolmente diversa e atta a ben altra funzione rispetto agli uomini (  ruolo sfociante in quello più fondamentale per il genere umano ovvero la maternità e la crescita dei figli ), accentua l’attrazione del maschietto verso l’appartenente “ all’altra la metà del cielo “.
Esporre dunque il polso, vuoi per regger la sigaretta, vuoi per accarezzarsi i capelli è quindi interpretabile come un segno di disponibilità nei confronti di uno specifico uomo.

b ) Altri gesti aventi per oggetto i polsi

In Italia i polsi incrociati uno sopra l’altro vengono esibiti per sottolineare che  qualcuno è stato arrestato o che comunque nel suo passato ha avuto o si sarebbe meritato di avere che fare con la giustizia. Viene anche mostrato quando scherzosamente ci si vuole dichiarare prigionieri o schiavi dell’interlocutore.
Nel Sud Italia  pare sia in uso o per lo meno che lo fosse, incrociare le mani agganciandole ai mignoli e muovendole obliquamente, i polsi bene in vista. Secondo Morris ( Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A ), il gesto alluderebbe al movimento alquanto imprevedibile del granchio e se effettuato mentre si parla di qualcuno si vuole definirlo “ sfuggente “, sleale e quindi poco attendibile.
Sembra invece che in Olanda sia in auge il tenere il braccio vicino al lato del corpo, con la mano più spostata verso l’esterno e rotante a livello del polso, a imitazione  di un borsaiolo che sottragga valori da una borsa. Il messaggio in questo caso è inequivocabile : o c’è stato un furto o qualcuno è un ladro.
In Medio Oriente si usa invece afferrare il polso con l’altra mano e alzarlo e abbassarlo ritmicamente per far intendere il desiderio sessuale suscitato dalla vista di una certa donna, oppure l’aver fatto l’amore con lei oppure la di lei propensione a non lasciare perdersi alcuna erezione maschile.
Joe Navarro (Joe Navarro, Non mi freghi!, Venezia 2010, Sonzogno di Marsilio Editori S.p.A. ), reputa sia una cosa normale che alcuni, presentandosi, tocchino con l’indice la parte interna del polso, così come debba pure reputarsi adeguata la reazione di disagio che la cosa susciti in chi venga “ colpito “ in questa maniera.

c ) Riferimenti bibliografici

Giovanni Chimirri, I gesti che seducono, Milano I998, Giovanni De Vecchi Editore
Anna Guglielmi, Il linguaggio segreto del corpo, Casale Monferrato, II Edizione 2000, Edizioni Piemme S.p.A.
Giuseppe Maffeis, Guida pratica – Il linguaggio del corpo, Milano 2011, Edizioni Riza S. p. A
Desmond Morris, I gesti nel mondo,  Milano 1995, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A
Joe Navarro, Non mi freghi!, Venezia 2010, Sonzogno di Marsilio Editori S.p.A
Marco Pacori, Come interpretare i messaggi del corpo, Milano 2002, DVE ITALIA S.p.A

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