Perché l'uso del concetto di Paideia e di Cultura a 360°

Perché l'uso del concetto di Paideia e di cultura a 360°

Dall'iniziale esaltazione dell'aretè, ovvero il culto del coraggio, della valenza fisica e dell'astuzia, gli uomini di cultura e i politici greci vennero man mano delineando una più complessa idea di uomo valente. Costui infatti, accanto al coltivare l'àristoi, ossia l'essere prode, doveva curare : << .. Il padroneggiamento della parola ( .. ) qual segno della sovranità della mente .. >>, ( Werner Jaeger, Paideia, Milano II Edizione Bompiani Pensiero Occidentale 2011, RCS Libri S. p. A. ). E' così che il concetto greco di Paideia prese la sua forma definitiva.

Da allora sono passati più di 2000 anni ma la bellezza e il fascino della visione di come quei " grandi " ritenevano dovesse essere l'uomo ideale non solo non è sorpassata ma, stante la decadenza della nostra Società, è quanto mai attuale.

Ed egualmente fondamentale, oggi come allora è la determinazione delle qualità, virtù ed abilità che il soggetto d'elite debba aver maturato. Doti e nozioni che a mio parere possono rilevarsi soltanto cominciando a pubblicizzare e studiare quanto di meglio i ricercatori scientifici e i nostri " geni " abbiano scoperto nei loro studi attorno all'uomo e alla società.

.. Quanto al resto .. E' solo ciccia! ..

venerdì 3 gennaio 2020

La banca Centrale polacca, tedesca, ecc. rientrano dell'oro affidato alle banche Centrali di Londra e New York


 



In un  articolo di Altroconsumo n. 1345 del 18 12 2019 viene riferito  che La Banca centrale della Polonia che : << .. Circa 100 tonnellate d'oro, ovvero poco meno di 4,5 miliardi di euro, sono stati riportati a Varsavia dai caveau della Banca centrale d'Inghilterra. È solo la voglia dei polacchi di voler riappropriarsi dell'oro tenuto all'estero, o dietro questo movimento c'è qualcosa di più?
La manovra polacca non è isolata: diverse altre Banche centrali in Europa hanno già effettuato il rimpatrio di parte delle proprie riserve aurifere detenute all'estero. La protagonista principale è stata la Banca centrale tedesca: nel giro di pochi anni, tra il 2012 e il 2016, ha rimpatriato 300 tonnellate d'oro da New York e 374 tonnellate d'oro da Parigi. Ha condotto le operazioni alla svelta visto che inizialmente puntava a raggiungere questo risultato entro il 2020. Anche la Banca centrale olandese si è mossa prima della polacca: già a fine 2014 la percentuale di oro presente in Olanda era salita al 31 % del totale di sua proprietà ( il resto è tra gli Usa, il Canada e il Regno Unito) rispetto al misero 11 % di qualche anno prima.
Non c'è, però, solo il fenomeno del rimpatrio: le Banche centrali stanno anche acquistando ulteriore oro. Si stima che gli acquisti complessivi alla fine del 2019 si attesteranno su livelli superiori a quelli medi degli ultimi dieci anni. A far da traino sono le Banche centrali di Russia e Cina, che, rispettivamente, nei primi nove mesi del 2019 avrebbero acquistato 145 e 106 tonnellate d'oro. Forti acquisti anche da Kazakistan e Turchia.
Gli acquisti potrebbero essere legati all'esigenza di essere meno dipendenti dagli Usa - i dollari Usa hanno fatto la parte del leone nei bilanci delle Banche centrali di Cina e Russia fino a qualche anno fa. Ma potrebbe esserci di più. La Banca centrale olandese, da qualche mese, sul suo sito scrive che "...L’'oro mantiene sempre il suo valore, crisi o no... È l'ancora di salvezza di tutto il sistema finanziario. Se questo collassa, si può usare l'oro per costruirne uno nuovo". Anche altre Banche centrali stanno sempre più facendo riferimento all'importanza dell'oro in caso di crisi finanziaria. Che gli acquisti e i rimpatri si possano giustificare col timore che la crisi sia davvero dietro l'angolo? Del resto la mole di debiti nel mondo ha raggiunto nuovi record storici: quasi tre volte superiore alla ricchezza globale. E dopo anni di tassi sottozero, le munizioni a disposizione delle Banche centrali per fermare l'esplosione di una nuova crisi finanziaria sembrano limitate.

 


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